Si tratta di una scelta che, sebbene arrivi con un paio di mesi di ritardo rispetto agli annunci della manager Morgante, fa seguito ad una mia richiesta ufficiale in sede di interrogazione alla giunta regionale.
Ringrazio comunque le strutture dell'Asl di Avellino che hanno tenuto conto della mia segnalazione che tendeva a colmare un gap del servizio pubblico che, in una fase come la presente, penalizzava fortemente gli utenti.
Con la fissazione dei tetti mensili (che si esauriscono in pochi giorni), i laboratori di analisi di fatto non riescono a rispondere alle richieste dei pazienti, specialmente gli anziani, gli ammalati di patologie croniche, sopratutto gli indigenti.
Per tale motivo mi sono battuto perché l'Asl di Avellino rispondesse con un sistema efficiente e capillarizzato alla mia sottolineatura di una carenza intollerabile. Si pensi che per anni è mancato ad Avellino città un laboratorio pubblico di analisi. Gli utenti del capoluogo di provincia erano costretti a recarsi a decine di chilometri da casa per un prelievo, se non volevano sottostare a lunghe file o anticipazioni della spesa presso i laboratori privati.
La crisi di questi anni, economica e sanitaria, a causa della pandemia, richiede una riorganizzazione del sistema sanitario pubblico anche in direzione della prevenzione. Continuerò a monitorare e denunciare ogni distonia delle strutture pubbliche, che si traducono in un gravissimo vulnus del diritto alla salute equa e gratuita garantita dalla Costituzione, in particolare agli indigenti