Ciampi: "Alto Calore, l'ipocrisia di De Luca. Spari nel mucchio e zero proposte"

Il consigliere regionale: "Nel consiglio dell'ente siedono sindaci voluti proprio da lui"

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Avellino.  

“Con la richiesta di fallimento dell’Alto Calore, avanzata dalla Procura della Repubblica di Avellino, ha preso forma la coscienza sporca di De Luca e del Pd, tra gli artefici di decine di anni di gestioni amministrative con tante lacune e regole messe troppe volte sotto i tacchi. Il governatore pecca della sua solita ipocrisia, mettendo la testa sotto la sabbia, dopo aver parlato di “porcherie clientelari” e “allegria amministrativa”. Accuse che andrebbero rivolte a sé stesso, prima ancora che ai “suoi” sindaci che siedono nel cda dell’Alto Calore. La cui storia è costellata di anni e anni di malagestione, fino a precipitare l’ente verso baratro, dilapidando un patrimonio idrico senza pari nel Mezzogiorno d’Italia. Nel contempo, anche le professionalità di questa società sono state praticamente annullate”. Lo dichiara il consigliere regionale del Movimento 5 Stelle Vincenzo Ciampi.

“Le parole del presidente della Regione Campania rasentano il paradosso, tenuto conto che governa questa regione da ben sette anni. Cosa ha prodotto De Luca – si chiede Ciampi - in termini di progetti o iniziative di sua competenza in tutto questo tempo? Si assuma le proprie responsabilità e ci faccia capire quali sono le sue proposte in tema di acqua pubblica. Nemmeno i 60 milioni che aveva promesso sono mai arrivati. Fondi destinati ai comuni per finanziare interventi sulle reti idriche, la cui fatiscenza rappresenta la causa delle dispersioni vergognose di un bene tanto prezioso. Intanto – prosegue il consigliere regionale - senza fiatare De Luca sta consentendo che l'Ente idrico campano accompagni l'operazione di spezzatino dell’Alto Calore attraverso gli Ato di Sannio e Irpinia, spianando la strada all'ingresso dei privati. Non possiamo accettare lezioncine da chi non è in grado di riconoscere che fino ad oggi non si è mai applicato a studiare possibili soluzioni, mentre ora non sa fare altro che scaricare, come sue costume, la responsabilità sui sindaci. I “suoi” sindaci”.