Calenda lancia Azione in Irpinia e sostiene D'Agostino alla Provincia

L'ex ministro: "Per gestire i ondi del Pnrr servono manager capaci. Noi nè di destra né di sinistra"

calenda lancia azione in irpinia e sostiene d agostino alla provincia

Al Viva Hotel l'abbraccio caloroso tra i due ex parlamentari di Scelta Civica. Calenda punta all'adesione degli amministratori. De Luca? "Mi piace il suo decisionismo, ma attento ai sistemi di potere"

Avellino.  

Si è concluso in Irpinia il tour di Carlo Calenda per lanciare il suo progetto con Azione, il partito centrista con cui l'europarlamentare ha corso per la poltrona di sindaco a Roma e che conta già 185 amministratori locali in Campania, tra i quali anche il consigliere regionale Giuseppe Sommese. L'ex ministro è stato accolto da Giovanni Bove e Maria Rusolo, referenti per l’Irpinia, la candidata al consiglio provinciale Rosalia Passaro, ma soprattutto ad attenderlo davanti al Viva Hotel c'era il candidato presidente Angelo D'Agostino, sindaco di Montefalcione, compagno di Calenda in parlamento ai tempi di Scelta Civica. Tra i due un abbraccio caloroso e l'offerta simbolica di un modulo di adesione al partito.

 “L'appoggio all'imprenditore irpino che conosco da anni – dice Calenda – è incondizionato, a prescindere dalle alleanze. E' quello che serve, capace di mettere a terra i progetti per il Pnrr. Sono 50 miliardi che devono arrivare, non possiamo gestirli  con una struttura di politici che non hanno mai lavorato fuori dalla politica. Servono manager capaci".

D'Agostino è candidato per una coalizione che vede in testa Italia Viva, ma con i renziani Calenda tiene a precisare la distanza: "Renzi e il suo partito per me non ha senso, un giorno fa il business man , il giorno dopo fa il politico. Noi siamo altra cosa".  

Né di destra né di sinistra, dunque, fuori dalle ideologie, Calenda punta a conquistare lo spazio lasciato vuoto al centro “L'alleanza con il M5S è disastrosa perché porta al populismo esattamente come l'alleanza con i sovranisti. Per noi il centro non è il luogo del tatticismo, ma del riformismo, dove costruisci una nuova classe dirigente e convinci i cittadini sulle cose da fare. Essere stati il primo partito a Roma con il 20% dimostra che quando ti dedichi ai progetti e non stai lì a gridare fascista o comunista, onesto o disonesto, si ottengono dei risultati, come Draghi al Governo». Un partito aperto a tutti, da tutte le direzioni, riformista, europeista, ma “siamo pronti a cacciare chi sbaglia” aggiunge Calenda “Lo abbiamo già fatto, chi non è in linea con i nostri valori è fuori. Fin dall’inizio quello che ho cercato di fare è stato legare al nostro progetto amministratori locali ed esponenti della società civile. Non mi interessano i parlamentari, non mi interessano le correnti. L'obiettivo è costruire una grande forza liberal democratica e popolare.

Su Vincenzo De Luca, Calenda dice di avere opinioni contrastanti. “Mi piace il suo decisionismo, l'ho apprezato molto quando è stato sindaco di salerno, lo apprezzo quando decide di fare una cosa e la fa. Ma mi sento di dare un consiglio a De Luc: attenzione ai sistemi di potere. Si governa per i cittadini non per creare altro consenso”.