Alto Calore, è il giorno dell'assemblea. Ciarcia sul banco degli imputati

L'amministratore unico illustrerà il piano di rientro dal debito

alto calore e il giorno dell assemblea ciarcia sul banco degli imputati

Il Comune di Avellino affida a terzi la relazione di parte sullo stato finanziario dell'ente

Avellino.  

Alto Calore, è il giorno dell'assemblea dei soci. In vista della prima udienza presso il tribunale di Avellino che ha chiesto il fallimento della società che gestisce la captazione e la distribuzione dell'acqua in Irpinia e Sannio, l'amministratore unico Michelangelo Ciarcia è chiamato oggi ad illustrare ai sindaci il piano per impedire il crack.

Il prossimo 19 ottobre i giudici saranno chiamati ad esaminare quanto accertato dai pm Russo e D’Onofrio e dai militari della guardia di finanza, secondo cui la situazione finanziaria di Corso Europa sarebbe irreversibile, soffocata da 150 milioni di euro di debiti e con nessuna prospettiva di risanamento negli atti e nei bilanci approvati negli ultimi anni.

Nelle ultime tre settimane i legali e i funzionari dell'ente hanno preparato la linea da portare in aula, ma il processo per l'Acs inizia proprio oggi all'Hotel de la Ville dove Ciarcia difenderà il suo operato e proverà ad ottenere dai soci la fiducia per continuare ad amministrare nel segno del risanamento.

Il clima politico è incandescente. Il sindaco di Avellino Gianluca Festa (il capoluogo è socio di maggioranza relativa dell'Acs) è intervenuto sulla vicenda a gamba tesa, nella sua diretta social, parlando di “assunzioni di parenti degli amministratori”. Che l'Alto Calore fosse serbatoio di voti è cosa nota da decenni, ma che proprio adesso il sindaco parli di clientificio suona come un dichiarazione di guerra. A chiedere le dimissioni di Ciarcia non solo Festa insieme al consigliere regionale Péetitto e al deputato Pd Del basso De Caro, ma anche i cinque stelle con il sottosegretario Carlo Sibilia che sul punto è stato chiaro: “Prima si dimette Ciarcia e poi ragioniamo sul risanamento”.

Ciarcia proverà a superare lo scoglio presentando un piano di rientro dal debito che ruota intorno a tre assi fondamentali: risparmi sul costo del personale, maggiori introiti dalle letture, affidamenti per il recupero dei crediti storici dell’azienda. Il manager metterà sul tavolo i risultati della sua gestione, con riferimento particolare all’ultimo triennio. Ma potrebbe non bastare. Il comune di Avellino, d’intesa con la Provincia, ha già fatto sapere che si affiderà ad un team di esperti per una relazione di parte sullo stato finanziario della società di Corso Europa, con il chiaro scopo di confutare i numeri e la versione di Ciarcia.