Prata P.U., Romina Manzo: "Sono felicissima hanno capito che non ho fatto nulla"

La figlia di Mimì ora è accusata solo di un favoreggiamento e non più sequestro di persona

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Prata di Principato Ultra.  

di Paola Iandolo 

"Sono contentissima, finalmente hanno capito che non ho avuto un ruolo nella sparizione di mio padre". A parlare Romina Manzo, la figlia di Mimì scomparso l'8 gennaio del 2021, all'uscita dal comando provinciale di Avellino dove ha ritirato l'avviso di conclusione delle indagini firmato dal procuratore Domenico Airoma e dal pubblico ministero Lorenza Recano. "Mi fa molto piacere che sono cambiate le accuse nei miei confronti, per me è già un passo in avanti, ovviamente le dichirazioni iniziali un po' confusionarie hanno creato qualche dubbio su di me, ma ora sono serena per affrontare il processo. Il mio avvocato mi ha sempre supportato e sa benissimo che non ho fatto nulla". 

L'avvocato di Romina Manzo

Ad affiancare Romina Manzo fin dall'inizio du questa vicenda, l'avvocato Federica Renna: "aspettavamo questo momento della conclusione delle indagini e quindi l'inizio di questo processo. Ovviamente chiariremo la posizione di Romina, già poter leggere gli atti ci consentirà di comprendere il motivo per cui gli inquireinti contestano il favoreggiamento a Romina, ma siamo tranquilli perchè da quanto letto dal capo d'imputazone sono posizioni che si possono chiarire. Romina dal primo momento ha detto che c'erano state delle confusioni". Per quanto riguarda le altre posizioni il legale Renna precisa "avremmo preferito vedere contestato l'omicidio perchè Mimì - come sempre hanno sostenuto i familiari - è morto e non è sequestrato da quattro anni".