Continua la petizione contro la propaganda fascista e nazista

L'iniziativa promossa dal gruppo App, Arci, Avionica, Cgil e Anpi della provincia di Avellino

continua la petizione contro la propaganda fascista e nazista

Già centinaia di residenti ad Avellino hanno sottoscritto la legge di iniziativa popolare

Aiello del Sabato.  

Già centinaia di residenti ad Avellino hanno sottoscritto la legge di iniziativa popolare sulle norme contro la propaganda e la diffusione di messaggi e la vendita di oggetti inneggianti al fascismo.Grazie ad Avellino Prende Parte, insieme all’Arci provinciale, all’Associazione Avionica, alla CGIL/SPI CGIL e all’Anpi e alle ACLI provinciali che aderiscono all’iniziativa promossa dal Sindaco di Sant’Anna di Stazzema comune simbolo della barbarie nazifascista e hanno messo a disposizione le proprie sedi dove è possibile firmare la proposta di legge.

Una norma oggi più necessaria che mai vista per arginare fenomeni e simboli inneggianti al fascismo sempre più frequenti ma soprattutto come spunto educativo e democratico nel nostro Paese.Le firme raccolte in tutti i comuni d’Italia andranno presentate entro fine mese per portare la legge di iniziativa popolare in parlamento

C’è tempo fino al 28 marzo per firmare. Tutti i residenti ad Avellino possono sottoscrivere la proposta di legge di iniziativa popolare presso SEDE ARCI AVELLINO c/o Provveditorato agli Studi Via G. Marotta 14 dal LUNEDI al VENERDI dalle 9.00 alle 19.00

AULA STUDIO ASS. AVIONICA c/o Casina del Principe – Corso Umberto
LUNEDI | MERCOLEDI | VENERDI dalle 14:00 alle 18:00 e MARTEDI | GIOVEDI dalle 09:00 alle 18:00

SEDE SPI CGIL – Viale Italia 40
dal LUNEDI al VENERDI dalle 10.00 alle 12.00 e dalle 17.00 alle 19.00

SEDE ACLI AVELLINO – Via De Renzi 22 e 28
dal LUNEDI al VENERDI dalle 9.00 alle 12.00

Sarà possibile richiedere moduli per organizzare la raccolta firme in altri luoghi scrivendo a francesco.iandolo@comune.avellino.it .Per i residenti negli altri comuni sarà possibile firmare presso gli uffici anagrafe.

La legge di iniziativa popolare consta di due articoli:

Art. 1. Nel capo II del titolo I del libro secondo del codice penale, dopo l’articolo 293 è aggiunto il seguente:

«Art. 293-bis. – (Propaganda del regime fascista e nazifascista). – Salvo che il fatto costituisca più grave reato, chiunque propaganda i contenuti propri del partito fascista o del partito nazionalsocialista tedesco, ovvero dei relativi metodi eversivi del sistema democratico, anche attraverso la produzione, distribuzione, diffusione o vendita di beni raffiguranti persone, immagini o simboli a essi chiaramente riferiti, ovvero ne fa comunque propaganda richiamandone pubblicamente la simbologia o la gestualità è punito con la reclusione da sei mesi a due anni. La pena di cui al primo comma è aumentata di un terzo se il fatto è commesso attraverso strumenti telematici o informatici. La pena di cui al primo comma è altresì aumentata di un terzo se il fatto è commesso con modalità ed atti espressivi dell’odio etnico o razziale. All’articolo 5, primo comma, della legge 20 giugno 1952, n. 645, le parole: «sino a» sono sostituite dalle seguenti: «da sei mesi a».

Art. 2. Al Decreto Legge 26 aprile 1993, n. 122, convertito in Legge 25 giugno 1993, n. 205, recante “Misure urgenti in materia di discriminazione razziale, etnica e religiosa” all'art. 2 dopo il comma 1 aggiungere il seguente: "1-bis. Qualora in pubbliche riunioni di cui al comma 1, l’esposizione riguardi emblemi o simboli riconducibili al partito fascista o al partito nazionalsocialista tedesco, la pena di cui all’art. 2 comma 1, è aumentata del doppio.