Sel a confronto dopo il voto: è stata una batosta

Il partito prova a ripartire dopo le regionali. Aurisicchio riprende il coordinamento

Avellino.  

Sel in assemblea nella sede di via Dante per chiudere la fase di gestione Carillo e tornare alla guida targata Aurisicchio, impegnato fino a pochi giorni per le regionali. Il confronto, al quale ha preso parte anche il deputato Giancarlo Giordano, è stata l'occasione per un'analisi approfondita del voto.

Decisamente negativo il bilancio finale: i numeri sembrano condannare Sinistra Ecologia e Libertà sempre più ai margini. «Il 50 per cento degli elettori ha deciso di non votare, il 20 per cento ha scelto i Cinque Stelle e quindi un voto anti-sistemico e noi ci siamo trovati a confrontarci con gli altri partiti per il restante 30 per cento», precisa Carillo che non sceglie però scorciatoie, né comode autoassoluzioni.

«Siamo qui anche per interrogarci sul perché un campano su due ha deciso di non votare. E' chiaro che è una sconfitta per tutti e, soprattutto per noi, che abbiamo chiuso con un 2.2 per cento, al di sotto del livello di sopravvivenza». Nessuna voglia di smobilitare, però. Nè di rivedere la decisione di non sostenere la candidatura di De Luca.

Aurisicchio parla di una scelta coraggiosa. «Mi chiedo come sia possibile che un partito che rappresenta il 40 per cento si riduca a candidare una persona condannata in primo grado, la cui elezione, come facilmente prevedibile, sta creando una serie infinita di problemi». 

Poi spazio ad dibattito sul futuro di Sel, un partito, è stato rimarcato da più parti, che, evidentemente, non riesce più ad intercettare il voto di piazza, di protesta. Altrimenti non si spiega, è stato ancora sottolineato, dove siano finiti i voti delle manifestazioni della Cgil o delle giornate di protesta contro la scuola e le scelte di governo targate Pd.

Nessun sconto a De Luca anche da Giordano, protagonista ieri in parlamento di un'interrogazione e di uno scontro con il ministro dell'Interno Alfano. «L'eventuale sospensione rischia di rendere nullo ogni atto di De Luca, anche la stessa nomina della giunta. E' un pasticcio istituzionale che mortifica il popolo campano», ha detto in aula il parlamentare irpino. 

Marco Grasso