La Taverna convoca i cinque stelle irpini: appello all'unità

Incontro a San Giorgio del Sannio per superare incomprensioni e tensioni interne

la taverna convoca i cinque stelle irpini appello all unita

Rebus candidature per le regionali, troppe incertezze. Ciampi indeciso: vediamo prima se si fa l'alleanza

Avellino.  

Dobbiamo rimanere uniti, non è il momento di alimentare ulteriori polemiche: le regionali si avvicinano e il Movimento non può permettersi di arrivare a questo appuntamento cruciale per la storia dei grillini in Campania con guerre interne e fratricide. Questo in sostanza l'appello che la parlamentare Paola Taverna insieme alla deputata avellinese Maria Pallini hanno lanciato nel corso dell'incontro che si è svolto a San Giorgio del Sannio. Presenti molti cinque stelle avellinesi a partire dall'ex sindaco Vincenzo Ciampi con gli ex assessori Maura Sarno e Rita Sciscio, e il consigliere Ferdinando Picariello.

L'incontro è stato promosso dalla facilitatrice del team del futuro Pallini per superare le incomprensioni sorte nel gruppo irpino all'indomani del voto su Rousseau proprio per scegliere il gruppo dirigente regionale nel quale manca oggi un esponente irpino. Ma è stata anche l'occasione per sondare il terreno in vista delle elezioni regionali, dal momento che entro 10 febbraio bisognerà prensentare le candidature per la piattaforma on line dove si deciderà, ancora una volta, chi correrà per il consiglio regionale.

La Taverna ha assicurato: non ci sono attivisti di serie A e di serie B, ma la sensazione è che la base sia nettamente divisa. In molti attendono di capire se e come si farà l'alleanza con il patrito democratico prima di mettersi in gioco. Tra questi proprio l'ex sindaco Ciampi che ancora non ha sciolto la riserva.

I nomi in campo sono diversi. Si parla di Antonio Aquino, ex capogruppo a Palazzo di Città, Carmen Bochicchio indicata dal meetup cittadino, ma anche dell’ex assessore Massimo Mingarelli. A questi nomi si aggiungono quelli di Generoso testa, Luca Carosella, Francesca Bisogni, Giovanni Varallo. Insomma le ambizioni sono tante, ma la dinamica di Rousseau è a suo modo spietata. Le tensioni interne non mancano a tutti i livelli, nazionale, regionale e locale.

Il nodo resta la questione delle alleanze: staremo a vedere se prevarrà l’ala identitaria-dimaiana (decisa a rifiutare qualsiasi intesa elettorale se non con liste civiche) e quella arciconvinta che senza vere nozze con il Pd si è destinati all’estinzione.