Laceno, De Mita: "Ora che ci sono i fondi, basta polemiche"

A Nusco la riunione dei sindaci dell'Area Pilota, proposte per il futuro della stazione sciistica

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La Regione ha finanziato con 12,7 milioni la riapertura dell'impianto. De Mita: "ora pensiamo alla programmazione. Ci si lamenta troppo delle cose che non sono accadute. La politica i miei tempi si misurava sulle cose fatte"

Nusco.  

La Regione ha finanziato con 12 milioni e 700mila euro i lavori per l' ammodernamento e il rilancio dell’unica stazione sciistica della Campania, ferma da tre anni. Lavori che dovrebbero essere messi a bando prossimamente a Bagnoli Irpino dove è stato chiesto un consiglio monotematico per affrontare tutte le questioni relative alla realizzazione degli impianti.

Quello della neve è indubbiamente uno dei segmenti di investimento più importanti per l'Alta Irpinia: far ripartire la stazione sciistica del Laceno sarebbe un punto essenziale a favore del rilancio del turismo e dell'economia in una fetta di territorio sempre più povera e spopolata. Non a caso si registra intorno a questo progetto anche un interesse dei privati e dei professionisti.

L’università “Federico II” di Napoli ha promosso giornate di studio sul tema. Nella giornata di oggi infatti sono state presentate tre delle 18 tesi degli studiosi universitari che puntano a trovare idee e soluzioni per ilanciare il Laceno come polo strategico e riferimento per tutte le aree interne. Un discosro che ovviamente parte dall'impianto di risalita ma non si conclude qui perché coinbvolge anche l'aspetto della gestione culturale e ambientale fino alla zootecnia.

Un incontro proficuo dunque e pieno di spunti durante il quale però il sindaco di Nusco, Ciriaco De Mita non ha mancato di fare un richiamo al senso di reponsabilità dei sindaci dei comuni interessati.

“Adesso che le risorse sono arrivate – ha detto De Mita - ci si aspetta meno critiche e più concretezza. Ora si deve organizzare la programmazione e fare le cose in maniera dignitosa. Noto che si è sviluppata una lamentela sulle cose che non sono state fatte, le cose che non sono accadute. Vedo che c'è una specializzazione particolare nel dire le cose che non vanno. Una volta la politica si misurava sulle cose che faceva non su quello che non faceva”.