Il caso dell'Istituto Agrario si complica. Il presidente Biancardi non è riuscito a trovareuna soluzione condivisa con tutti i sindaci del Vallo di lauro.
Solo quattro su sei condividono la proposta di istituire il biennio a Domicella e il triennio a Pago affidando la scuola all’Isis «Nobile- Amundsen» di Lauro. Una proposta che consentirebbe di avere il tempo necessario per ripristinare la villa bunker dei Cava confiscata e destinata a ospitare la scuola secondo un protocollo d'Intesa firmato con la Regione. A breve ci sarà comunque un nuovo incontro. Ma c'è chi invece sostiene che la scuola andrebbe lasciata a Domciella, comune che ha ricevuto legittimamente l'autorizzazione dalla Regione nell'ambito del piano di dimensionamento. Il Comune di Domicella ha continuato e continua su quella strada, con impegni già presi con l’Ita “De Sanctis-D’Agostino” di Avellino e con lavori di progettazione già avviati e per i quali si è già deliberato un impegno spesa di 87mila euro per piccoli interventi di adeguamento senza gravare sulle casse di altri enti. "Nessuna proposta diversa dall’iter di impegni già in fase di esecuzione può essere accettata da questa giunta" ha scritto il sindaco di Domicella - Per qualsivoglia altro indirizzo o iniziativa finalizzata a restituire quel bene confiscato di Pago alla comunità del Vallo, Domicella sarà la prima a scendere in campo per perorare la causa».
A margine dell'incontro la nota dii Rubinaccio che attacca i sindaci e parla di "vittoria degli ignavi".
"Abbiamo deciso per non decidere. Una proposta misera e soluzioni da mercatino del torrone. Rubinaccio tuona contro una Regione incapace di dare risposte omogenee e di aver tradito e lasciato solo questi territori sempre più abbandonati a se stessi e attacca i sindaci: soluzioni scollegate e fuori luogo quella proposta del sindaco di Lauro. Si tratta di uno spezzatino scolastico diviso in due comuni nemmeno a Kabul. Si può trovare una soluzione da mentecatti, la verità è che in questa storia c' è il fallimento delle istituzioni e della Regione e a pagare ancora una volta sono i nostri territori. L'assessore all istruzione della Regione Campania Lucia Fortini ha agito da miglior manuale degli scritti biblici, eguagliando il migliore Ponzio Pilato. Prima partecipa alle riunioni in prefettura dando il suo consenso a collegare la sede dell'Agrario in uno dei beni confiscati e poi se ne lava le mani, scaricando la responsabilità agli enti sovracomunali. Un classico che ormai siamo abituati a vedere. Se vuoi dare la caccia al lupo non vai a tiragli la coda mentre dorme il vero motivo è che stiamo vivendo una fase dove le politiche fallimentari di questi ultimi cinque anni di mal Governo regionale sta portando nelle nostre amate comunità un monopolio di interessi personali del PD locale che sta creando un' Opa da cavallo di troia. Io mi auguro che i cittadini comprendono dove ci stanno conducendo certe politiche da mercenari perché la vera rivoluzione, il vero cambiamento lo si fa con il foglio e la matita in mano mandando a casa queste politiche nefaste" conclude la nota.