Domicella e Pago si contendono l'Agrario. Oggi la soluzione

Il presidente della Provincia Biancardi ha convocato i sindaci

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Pago Vallo Lauro rivendica il rispetto del patto siglato con la Regione in Prefettura. Domicella ha ottenuto dalla stessa Regione l'autorizzazione ad aprire la scuola nel proprio comune. Ma c'è una proposta che potrebbe accontentare tutti

Avellino.  

La contesa dell'Istituto agrario tra Domicella e Pago Vallo Lauro arriva in Provincia e sarà il presidente Biancardi a dover risolvere la diatriba. Convocati i sindaci dell'area con l'obiettivo di uscire con una sola proposta da inviare alla Regione Campania. Dal canto suo l'assessore all'istruzione Lucia Fortini si è resa dsisponibile a inserire la scuola superiore del Vallo nel Piano di dimensionamento scolastico, anche fuori tempo massimo se necessario basta che si trovi un accordo e si metta fine alla polemica.

Da un lato c'è il sindaco di Pago Vallo Lauro che rivendica il rispetto del protocollo d'intesa firmato e sottoscritto dalla stessa Fortini in Prefettura ad Avellino per portare la scuola agraria in un bene confiscato alla camorra.

Dall'altro c'è il sindaco di Domicella Antonio Corbisiero che ha chiesto e ottenuto, sempre dall'assessorato regionale, l'apertura di una sede distaccata dell'Ita De Sanctis D'Agostino di Avellino nel suo comune.

Tra i due litiganti arriva la proposta del sindaco di Lauro Antonio Bossone che cerca di salvare capra e cavoli. L'idea è quella di istituire il biennio a Domicella e il triennio a Pago affidando la scuola all’Isis «Nobile-Amundsen». Una proposta che incontra il favore di quasi tutti i sindaci del Vallo.

Resta da vedere se nel corso dell'assemblea di oggi a Palazzo Caracciolo si riuscirà a trovare la quadra e se i due comuni sono disposti a cedere e condividere il progetto. Sullo sfondo un problema logistico non da poco. Nessno dei due comuni allo stato attuale può ospitare una scuola di quella tipologia. Sia Domicella che Pago hanno a disposizione strutture temporanee e soprattutto non hanno i dieci ettari di terreno necessari per i corsi di agraria. Inoltre nel bene confiscato, la ex villa bunker dei Cava, dove si vuole portare la scuola, c'è da fare una serie di lavori di ristrutturazione e adeguamento. Lavori che dovrebbero essere finanziati dalla Provincia con 500 mila euro.