Regionali, Pd in calo in Irpinia: De Luca non va in consiglio

All'ex senatore non sono bastati gli 8849 voti ottenuti. Il partito e i suoi esponenti a confronto

Avellino.  

Non sono bastati 8849 voti all’ex senatore Enzo De Luca per entrare nel nuovo consiglio regionale della Campania. Il risultato ottenuto, abbastanza deludente, rimarca le sensazioni registrate durante la campagna elettorale e si allinea alla non certo brillante performance dell’intero Partito Democratico in Irpinia.

Anche di questo, oltre che della mancata elezione del suo esponente di spicco, la segreteria provinciale di via Tagliamento dovrà interrogarsi per cercare di capire dove ha sbagliato. Certo quello che alla vigilia del voto era di gran lunga il primo partito sul territorio ha sostanzialmente retto, pur calando di qualche punto percentuale e attestandosi al 19,06%. Ma il risultato complessivo evidentemente non è dei migliori.

Solo Rosetta D’Amelio, consigliera regionale uscente, è riuscita ad essere rieletta nell’assise del Centro Direzionale. Anche per lei, però, una flessione non da poco: 10751 i voti ottenuti in questa tornata, contro i 14131 del 2010.

Bene anche il sindaco di Montemarano, Beniamino Palmieri, che alla sua prima esperienza ha riscosso un buon successo personale, conquistando 8156 preferenze. Una bella prova per il presidente di “Big Bang Irpinia” che lo pone molto al di sopra della presidente provinciale del Pd, Roberta Santaniello, che ha ottenuto 4872 voti.

A questo punto, bisognerà fare una profonda analisi del voto e del risultato ottenuto. Tornare indietro alle ultime burrascose e poco partecipate riunioni svolte sulla sede del partito e tentare di comprendere quanto abbia inciso in negativo la turbolenta assemblea provinciale svolta all’Asilo Patria e Lavoro. Quando, al momento di determinare una lista di candidati aggreganti e rappresentativi di tutte le anime del Pd, è scoppiato il caso. E la campagna elettorale è stata portata avanti senza mai tentare di risanare una frattura interna molto forte con l’ala di sinistra del partito.

A questo punto è necessario che qualcuno faccia un passo indietro e altri si assumano in proprio responsabilità che hanno sempre delegato. Altrimenti, pur essendo il primo avamposto in Irpinia del partito che guida il governo nazionale e adesso anche quello regionale, il Pd locale continuerà ad incassare mezze vittorie che pesano più di una sconfitta.

Alessandro Calabrese