Pd, Santaniello: «Con noi Irpinia protagonista in Campania»

Elezioni regionali/Intervista alla giovane capolista del Partito Democratico irpino

«Con l'amministrazione De Luca la nostra provincia potrà occupare un ruolo di primo piano in Campania. Abbiamo le carte in regola per farcela. Aria, acqua e terra gli elementi sui quali basare un'economia sostenibile e creare lavoro per i giovani».

Avellino.  

La pattuglia del Pd irpino alle elezioni regionali è capitanata da Roberta Santaniello. Segretaria provinciale del partito, capolista e più giovane del gruppo, con soli 33 anni, ma pronta ad affacciarsi a questa importante competizione, forte della sua militanza politica.

Anche perché, confermando ciò che ha già dichiarato alla presentazione ufficiale delle candidature nella sede di via Tagliamento, la sua giovane età è da ritenersi solo un’arma in più. «Mi sento onorata - afferma - e allo stesso tempo molto motivata. Sono spinta da una grande passione e la mia età mi fa guardare la realtà che ci circonda con grande spirito di rinnovamento. Ci sono troppe persone sfiduciate da una politica che ha seguito schemi vecchi e rigidi. Ora c’è bisogno di altro. La mia, in questo senso, come è stato già detto, deve essere considerata, quindi, una candidatura di garanzia. Del resto sono una persona libera che in politica si muove per passione e non ha altri interessi. I giovani si devono ritrovare in questo progetto. Io non voglio fare questo come mestiere per tutta la vita».

Il suo messaggio diretto proprio ai giovani…

«Non arrendersi mai ai compromessi. C’è un futuro da costruire. Non state dietro ad un tipo di politica che promette e non mantiene. Se crediamo fermamente nel traguardo prefisso ce la possiamo fare. Naturalmente, il raggiungimento di questo obiettivo non passa attraverso l’impegno del singolo, ma di una politica vicina ai giovani».

La sua si sta connotando come una campagna elettorale itinerante, svolta tra la gente per intercettarne istanze e proposte… 

«Come dev’essere. Bisogna ascoltare il territorio. L’ultimo incontro svolto a Mirabella Eclano ci ha visto protagonisti insieme ai cittadini di un comizio bellissimo in piazza. Seduti sul palco a parlare con quanti hanno partecipato. Mi ha fatto molto piacere vedere una cittadina spesso preda di gruppi e apparati politici che l’hanno male amministrata, aprirsi così. A volte un abbraccio, una parola, anche un sorriso, a chi è stato lasciato solo dalla politica, può fare la differenza. Noi dobbiamo andare dove ci sono le difficoltà, mobilitarci e avviare un progetto responsabile di gestione del territorio e dei servizi, trovando soluzioni concrete ai problemi delle persone».

Quale è stata l’istanza più reiterata durante questi giorni trascorsi in giro per l’Irpinia? «La richiesta di lavoro. Noi potremmo fare molto semplicemente utilizzando gli elementi che abbiamo a disposizione: aria, acqua e terra. Elementi attorno ai quali creare un’economia sostenibile. Agricoltura, energie rinnovabili, enogastronomia. Si può fare tanto. Così come vanno sfruttate meglio le nostre risorse turistiche. Siamo stati al Laceno, a Bagnoli, e in altri paesi, abbiamo visitato aziende enogastronomiche, e ci siamo resi conto una volta di più che abbiamo tutte le carte in regola per farcela».

Il ruolo dell’Irpinia nella costruzione della nuova Regione Campania per il Pd e il centrosinistra… 

«Se vincerà Vincenzo De Luca la nostra provincia sarà al primo posto come tutte le aree interne. Questo perché anche lui è nato in una zona (Ruvo del Monte - Potenza, ndr) che assomiglia molto al nostro territorio, oltre ad essere praticamente confinante con l’Alta Irpinia. Ciò vuol dire conoscere le difficoltà delle aree interne e delle zone di cerniera come quella dalla quale io provengo. Con la sua amministrazione della Regione avremo 5 anni di impegno concreto, di equità e di buona gestione. Sarà una stagione diversa da quella che sta per concludersi. Certo, non potremo risolvere tutti i problemi ma iniziare a fare politica con un metodo diverso, capace di utilizzare al meglio i fondi e i finanziamenti a disposizione».

Allargando l’orizzonte a tutta l’Italia, come giudica quelle che appaiono come le riforme epocali volute dal suo partito: jobs act e buona scuola?

«La prima mi sembra una riforma davvero innovativa, di stampo europeo. Al momento non siamo in grado di dire cosa succederà a breve ma a medio termine credo che un nuovo modo di intendere il mercato del lavoro non può che portare ad una maggiore efficienza del sistema. Sulla buona scuola, invece, penso che per le assunzioni e la valutazione dei docenti la normativa non sia esattamente calzante per il Sud. Da noi sarebbe stata necessaria prima una mappatura per calibrare meglio la riforma nelle nostre realtà. Complessivamente, però, mi sembra che possa dare una svolta positiva».

Dopo le elezioni, comunque vada, sarà necessaria una ricomposizione del partito democratico in Irpinia, giunto alle candidature con un evidente conflitto interno. Cosa ne pensa?

«Credo che sia giusto ritrovare la piena unità d’intenti. Per ora invito tutti i dirigenti dei circoli territoriali a votare e lavorare per il Pd. Poi, subito dopo lo scrutinio elettorale, già dal 2 giugno, sono certa che ci riuniremo per analizzare nel dettaglio i risultati del voto. In quella occasione sarà d’obbligo un confronto per ritrovare una piena coesione».

Alessandro Calabrese