«Destra sociale e libera. L'Irpinia ne ha davvero bisogno»

Parla de Conciliis dirigente provinciale di Fratelli d'Italia

«Territori come l'Irpinia potrebbero essere definitivamente fagocitate da un sistema comunque napolicentrico che da sempre danneggia le terre interne. Ad oggi non si sono sbocchi, opportunità. Vogliamo crearne»

Avellino.  

Ettore de Conciliis candidato alle regionali con la benedizione di Francesco Storace e Ignazio La Russa è pronto. Una lista, la sua nella quale si è riusciti a riunire tradizione e modernità per le sfide decisive di una Regione che cambia. «C'è una realtà in piena sofferenza. C'è bisogno forza politica e di strategia per ottener una visione di insieme che garantisca ruolo e funzione ad un territorio». E' la ricetta di De Conciliis per ricostruire la nostra provincia.

 

«Una nuovo percorso è nato - annuncia il candidato -, ma soprattutto è nata una nuova destra sociale e libera. Fratelli d'Italia è un movimento che sta crescendo sempre di più e sta soprattutto riaggregando spezzoni della destra dopo la diaspora degli anni scorsi. Il nostro partito è in campagna elettorale da oltre un mese, dalla visita di Giorgia Meloni in città che ha presentato l'altra metà di lista candidata al consiglio regionale della Campania. 

 

 

La mia candidatura è un'occasione di intervento politico del partito su due livelli: il primo è riammagliare le fila di un percorso che si rivolge alla tradizione del consenso della destra irpina, la seconda è la candidatura di un 35enne che può incarnare le legittime istanze di cambiamento e rinnovamento di questo territorio laddove noi ci presentiamo con Caldoro che è la continuità di un ciclo amministrativo». de Conciliis, dirigente provinciale di Fratelli d'Italia, si presenta così agli elettori in apertura della propria campagna elettorale per le elezioni regionali del 31 maggio prossimo, attraverso un fitto programma di incontri e confronti sempre nel cuore di ogni comunità. 

 

Tutto parte proprio da una sapiente e forte riunificazione della destra italiana. 

«Dopo una serie di difficoltà, ormai archiviate e pienamente superate, che avevano indebolito l'area siamo riuniti in una vera casa comune, che sa custodire e apprezzare l'enorme patrimonio, valoriale ed ideologico, che proprio in Storace trova grande occasione confronto - precisa -. Il paese ne ha davvero bisogno. Solo con una grande occasione di costruzione e confronto come questa il Paese può rinascere. Vogliamo armonizzare e unire passato e presente».

E guardano al futuro, forte e solido l'appoggio a De Conciliis del movimento giovanile "Gioventù Nazionale". 

 

«Solo parlando e rendendo protagonisti i più giovani possiamo risolvere i problemi del sistema Irpinia- spiega -. Queste Regionali sono fondamentali se si pensa al progressivo indebolimento delle Province. Territori come l'Irpinia potrebbero essere definitivamente fagocitate da un sistema comunque napolicentrico che da sempre danneggia le terre interne. Ad oggi non si sono sbocchi, opportunità. Vogliamo crearne». UN lavoro di intesa e costruzione in cui due generazioni si danno la mano. 

 

«Mi auguro che il mio lungo passato di militanza si coniughi con energie e prospettive dei giovani. Spero di essere quell'anello di congiunzione e abbraccio lungo tre generazioni, che riesca davvero a coniugare tradizione e modernità». 

 

De Conciliis continua il suo tour di incontri e confronti sul territorio ribadisce: senza destra non c'è meritocrazia, sicurezza senso della Stato e dell'Ordinamento.

 

«Il tutto senza dimenticare ma rinforzando quella preziosa sensibilità sociale che possa aiutare chi è rimasto indietro. Mi piace definirla così "la destra degli ultimi dei poveri". E' necessaria e irrinunciabile in tempi come questi di una destra sociale che guardi agli ultimi ma sappia lavorare e pensare un avvenire migliore per benessere, sviluppo e anche imprenditoria.

 

Partiamo da un programma che sappia portare al governo istituzioni vicine alle esigenze, uno Stato sociale che annienti macchine amministrative fatte di clientela e favoritismi, ma al contrario sappia irrobustire l'elemento pubblico di sensibilità sociale e vicinanza».

Di qui l'impegno al fianco di Stefano Caldoro: «Dopo cinque anni di risanamento dei conti e di trasparenza contabile necessari dopo il decennio bassoliniano che ha comportato tanti fallimenti a partire dall'emergenza rifiuti, adesso ci aspettiamo cinque anni di investimenti, risorsi, misure per chi ne ha più bisogno come le aree interne dell'Irpinia e del Sannio, dei paesi che si stanno spopolando nonché attenzione alla vicenda dell'ospitalità dei migranti. Un tema poco discusso ma di cui bisognerebbe ragionare, con me ci sono i ragazzi del movimento giovanile che rappresentano nel loro piccolo la prospettiva di trovare lavoro e futuro in questa provincia».


Poi il riferimento inevitabile all'alleanza di De Luca con De Mita con l'Udc che si è divisa: «De Mita dice di voler ricostruire la Democrazia Cristiana nella coalizione del centrosinistra campano. Un progetto anacronistico e inutile. Un cambio di casacca di chi non ha più nulla da dire o da fare. Sono ben felice che De Mita e i suoi abbiano fatto questa scelta: fare una pennichella sotto la coperta della candidatura di De Luca. Sembra vogliano guardare romanticamente al passato, mentre per il presente e il futuro servono scelte, progetto e forza». 

 

Massima attenzione nel tour e campagna elettorale alle persone. «Sarà una campagna elettorale di contatto, abbiamo un calendario in continuo aggiornamento in cui andremo a coprire la maggior parte dei comuni irpini in particolar modo quelli in cui i nostri riferimenti territoriali hanno da subito inteso dare la loro adesione a Fratelli d'Italia – Alleanza Nazionale – prosegue -. Voglio un futuro per la nostra Irpinia, per la Campania per le nostre comunità».

Sul programma elettorale sottolinea: «Caldoro ha fatto un'ottima opera di rientro di spesa e di risanamento dei conti. Adesso è il momento degli investimenti, delle misure economiche e che la Regione dia le risorse non solo dove ci sono tanti voti ma dove ci sono tanti bisogni ed esigenze. Le aree interne hanno necessità di un'amministrazione regionale che sappia dimostrare la propria presenza finanziando opere, strutture e strategicità come già sta facendo Caldoro. Ora ci siamo per la fase decisiva in cui ci giochiamo davvero tutto. Ogni progetto, ogni idea e ogni occasione». 

Simonetta Ieppariello