Pizza: il mio sogno per Avellino, una città normale

Il candidato sindaco del centro sinistra ha chiuso la campagna elettorale. Ecco il suo discorso

Avellino.  

Un discorso appassionato, con il quale il candidato sindaco del centro sinistra Nello Pizza ha chiuso la sua campagna elettorale. Ve lo proponiamo in versione integrale.

I ringraziamenti. Da sempre mi chiedono di alzare la voce ma oggi me lo avete reso impossibile… È una grandissima emozione vedervi in tanti qui. Grazie per aver raccolto questo invito, grazie per aver deciso di partecipare a questa nostra festa, la festa di una città che guarda al futuro con ottimismo. E’ stato un mese intenso, un viaggio bellissimo nel cuore della nostra città, nei rioni e tra la gente, nelle piazze e nelle case di tanti avellinesi che mi hanno accolto come si fa con un amico. Grazie, grazie perché ho sentito un calore immenso.

La campagna elettorale. Questa campagna elettorale resterà dentro di me, non c’è dubbio. Ho incontrato centinaia di persone, ho raccolto le loro speranze, ho cercato di comprenderne la rabbia, di infondere fiducia. Sono esperienze che mi hanno dato una nuova sensibilità. Ho avvertito ed avverto la responsabilità del ruolo che ho ricoperto e quello di chi vuole guidare una comunità, del ruolo che voglio avere e che avrò, quello di sindaco. La mia motivazione è fortissima, quella di impegnarmi per il bene di questa città, della mia città, della città dove crescono le mie figlie, la città che frequento oggi e che frequento da sempre.

La mia famiglia. Mi rivolgo prima di tutto alla mia famiglia. A mia moglie, alle mie ragazze. Loro sono qui, in mezzo a voi. A loro dico semplicemente grazie. Grazie per esserci state anche questa volta, per avermi accompagnato in questa esperienza così forte ma anche bella, per avermi supportato. Da 35 anni mia moglie rema con me nella mia stessa direzione e anche questa volta ha scelto di farlo. Quest è la mia forza, quella della mia famiglia, quella stessa forza che stasera voglio trasmettere a ciascuno di voi. E’ la forza di cui ha bisogno Avellino.

I giovani. Mi rivolgo ai giovani. Ho due figlie che sono vostre coetanee. Il mio dovere da sindaco sarà quello di stare insieme a voi, di far germogliare dentro di voi l’amore per Avellino, l’attaccamento per la nostra comunità, il senso di appartenenza a questa amata città. Non sempre è facile amarla, lo so, ma insieme ce la faremo. La vostra energia di ragazzi mi sarà utilissima per trovare la forza necessaria per costruire insieme una città in cui si scelga di restare, e da cui ci si allontani solo per opportunità più grandi ma mai per scappare. Guardate ad Avellino come alla casa, alle radici, al luogo degli affetti, il luogo dove poter svolgere a pieno le vostre esistenze di uomini e donne del futuro.--

Appello alle famiglie. Mi rivolgo alle famiglie, alle mamme, ai papà, ai bambini. Il sindaco deve essere un vostro alleato. Ogni famiglia ha bisogno di servizi, opportunità, pulizia, spazi per il tempo libero e la cultura. Bambini circondati da bellezza e da serenità saranno adulti più attenti e più realizzati e questo è un dovere primario per chi intende mettersi alla guida di una città. La città appartiene a chi la abita e Avellino ha oggettivamente bisogno di un nuovo decoro. L’ho detto in questo mese e lo ripeto qui stasera: Avellino non ha bisogno di grandi opere, ma di grandi idee da mettere in pratica per le piccole cose di ogni giorno. E’ questa quella che ho chiamato la città di tutti i giorni, quella che ho in mente e che voglio ricostruire.

Messaggio agli anziani. Mi rivolgo agli anziani, alla memoria storica di Avellino. Siete il collegamento tra le epoche, rappresentate la continuità e avete costruito la possibilità di avere un futuro. A voi chiedo di sostenermi, di essermi vicini. Con la vostra saggezza potrò sbagliare il meno possibile. A voi garantisco l’attenzione che non sempre avete ricevuto, soprattutto in termini di servizi. La terza età è una fascia protetta e da proteggere: il grado di civiltà di una città si misura su questo e io voglio mettere i bambini, gli anziani, i disabili, le famiglie in cima alle mie priorità. Con strumenti innovativi, dando nuovo smalto ai servizi e facendo funzionare quanto finora non ha funzionato. Non c’è mega opera che tenga di fronte alla possibilità di dare un sorriso ad un bambino, ore di serenità ad un anziano, sostegno ad una famiglia in difficoltà.

La città delle opportunità. Mi rivolgo ai commercianti, agli imprenditori, ai liberi professionisti. Avellino deve tornare ad essere la città delle opportunità, meno ripiegata su stessa, fiera del suo passato. Datemi la forza delle vostre idee, aiutiamoci a vicenda ad individuare soluzioni ai nostri problemi. L’ascolto è necessario per tutto ed io voglio essere il sindaco che ascolta tutti. Solo l’ascolto della città può consentire all’amministrazione comunale di non sbagliare e di individuare soluzioni che siano in linea con le esigenze di tutti. Consentitemi di manifestare il mio sostegno, la mia vicinanza, la mia solidarietà ai 140 dipendenti dell’Ipercoop che in queste ore stanno ricevendo la lettera che comunica loro il licenziamento. È una vergogna, un’offesa alla nostra città, una ferita che non meritiamo. Non sarete soli, sarò al vostro fianco. Tutto quello che si potrà fare sarà fatto, contate su di me.

La cultura. Mi rivolgo agli operatori culturali, alle associazioni, alle organizzazioni di volontariato. C’è tanto bisogno di voi per questa nuova Avellino. Avrete una porta sempre aperta al Comune e sarò io il primo ad aprirla. È da persone come voi che bisogna prendere l’esempio, persone che fanno della condivisione disinteressata, dell’impegno civile, del donarsi all’altro la propria ragione di vita. Avellino è molto viva da questo punto di vista ed io valorizzerò tutte queste esperienze in linea con questa mia indicazione, dando voce a tutti coloro che vogliono il bene della città e che lo dimostrano oggi giorno lavorando sodo, in silenzio e lontano dai riflettori.

Toni sbagliati. Mi rivolgo ai miei avversari. Ci siamo incrociati spesso nel corso di questa campagna elettorale. Con alcuni di voi ho condiviso idee e momenti di simpatica allegria, di altri non ho accettato i toni, la violenza verbale, il pregiudizio spesso strumentale. Ma tutti abbiamo una cosa in comune: la motivazione che ci ha spinti a candidarci, il bene della nostra città. L’ho detto e lo ripeto: a chiunque dovesse essere eletto dico che avremo fatto un servizio utile alla città se riusciremo a recuperare quanto di buono ciascuno di noi ha proposto in queste settimane. Nell’interesse esclusivo della città, riuscire ad avere lucidità e a non farsi trascinare dalla partigianeria sarebbe davvero un esempio di civiltà, quella che gli avellinesi meritano.

Appello ai candidati. Mi rivolgo ai candidati, alle liste che mi sostengono. A ciascuno di voi va il mio grazie. Non è stato facile. Abbiamo dovuto accettare attacchi di ogni tipo. Io sono una persona che non ama i toni accesi. Eppure alcuni di questi attacchi si sono distinti per volgarità, violenza, meschinità. Respingo tutto questo con la solidità delle mie motivazioni. E chiedo di farlo anche a voi come abbiamo fatto fino ad ora, preferendo il confronto allo scontro, la riflessione all’invettiva, la soluzione alla protesta fine a se stessa, la proposta alla recriminazione. Continuiamolo a fare anche in queste ultime ore di campagna elettorale, ore in cui cercheranno di trascinarci a tutti i costi nelle polemiche e nei veleni. Diciamo no e diciamolo a testa alta, come sempre, consapevoli di essere integri e inattaccabili su questo terreno. ùCi hanno accusato di essere un’ammucchiata selvaggia, ma io sostengo che una casa dove si discute e ci si confronta, anche animatamente, è preferibile ad una in cui impera il monopensiero, dove c’è un padre padrone, dove c’è persino chi chiede il voto disgiunto abbandonando i propri candidati. Agli avellinesi dico di diffidare da chi ha biografie incoerenti, da chi sbandiera nuove verginità. Io sono Nello Pizza e la mia biografia siete voi.

La mia sfida. Infine mi rivolgo a me. In queste settimane sono stato molto al centro dell’attenzione e non ci sono abituato. Io frequento le aule di tribunale da una vita, dove non si cerca l’applauso ma si prova a garantire un processo giusto ai propri assistiti. Devo dire che è così che ho portato avanti questa esperienza. Certamente non ho rincorso il consenso a tutti i costi, ma ho provato a spiegare la mia visione di città. Ne ho sentite di tutti i colori, bizzarre ricostruzioni, complottismo e strategie da far impallidire campioni di scacchi o di risiko (e li sto trattando bene), qualche nefandezza, un po’ di calunnie. Per carattere non mi toccano ma su di un punto sono irremovibile: la mia autonomia. Questo l’ho detto dal primo giorno e questo mi rende orgoglioso della mia e della nostra campagna elettorale. Vivo da 51 anni con autonomia, indipendenza, trasparenza, lealtà e serietà. Così ho costruito la mia carriera professionale e sono questi i valori che ho trasmesso alle mie figlie. Sono valori irrinunciabili per me ed è per questo che ho sempre ribadito che la mia autonomia non è in vendita. Lo dico per tranquillizzare gli scettici, quelli che vedono sempre nero. Avellino non ha bisogno di questo catastrofismo con cui hanno provato a mettervi paura. Avellino ha bisogno di cieli limpidi e di un orizzonte nuovamente sereno. Io voglio essere strumento di speranza di una comunità che deve ritrovarsi. La mia comunità, la nostra comunità, deve saper stare nuovamente insieme, perché è solo insieme – proprio come siamo qui questa sera – che possiamo vincere la sfida per Avellino città da amare. Io amo Avellino, amatela con me! Il 10 giugno ho bisogno della vostra forza, la forza che questa sera mi avete trasmesso. Una sera che resterà per sempre una delle più belle della mia vita. Grazie Avellino!