Foti batte un colpo. E scrive a Martina per chiedere il rinvio del congresso provinciale. Strano ma vero. Il sindaco di Avellino, che ha già ribadito che non intende ricandidarsi, si va a infilare nello scontro in atto nel partito democratico irpino per schierarsi dalla parte dell'area di Enzo De Luca e Del Basso De Caro che sta cercando di boicottare in ogni modo il congresso. Forse anche perché stando agli schieramenti in campo il risultato sembrerebbe già scritto con Di Guglielmo nettamente favorito rispetto a Ciarcia. Ma che c'entra Foti? Beh, è l'ultima ancora di salvezza a cui si aggrappano deluchiani e decariani. La lettera indirizzata a Martina è breve ma dal tono deciso.
La lettera a Martina. “Le vicende che stanno caratterizzando il partito democratico della provincia di Avellino in questi ultimi giorni, creano sconcerto e preoccupazione – scrive Foti - nella gran parte dei militanti storici di questo partito. Non si può celebrare un congresso, come quello annunciato, con regole dubbie e con un'anagrafe incerta, i cui numeri variano di ora in ora, e contestata da gran parte della classe dirigente”, sottolinea il sindaco, sposando in pieno la linea dell'ex sottosegretario sannita. “La città di Avellino- scrive il sindaco- unico capoluogo della regione Campania al voto il prossimo 10 giugno, non merita la mortificazione della vera identità del Partito democratico, realizzando una lacerazione così violenta alla vigilia della campagna elettorale. Pertanto mi appello a te, per fermare questa corsa scellerata verso lo scempio di una storia nobile e autorevole del partito di maggioranza assoluta. Faccio mie le tue parole usate per l'assemblea nazionale "il rinvio del congresso è ragionevole data la situazione generale e comunque può farsi presto. Penso, oggi più di ieri, che non servano conte e divisioni, ma tanta sana collegialità". Sono certo di un tuo decisivo intervento”.
pi.mel.