La crociata del leghista Pugliese contro i migranti

Il candidato di Salvini nel collegio di Avellino e Benevento lancia l'allarme per Mirabella

Avellino.  

Marco Pugliese è il leghista d'Irpinia. L'ex presidente dell'Avellino, con un passato in Parlamento con Forza Italia, è ora candidato alla Camera per la Lega Salvini premier nel collegio plurinominale di Avellino e Benevento. E seguendo lo stile del leader del Carroccio affonda i colpi sull'emergenza migranti, particolarmente grave – a suo dire - a Mirabella Eclano. “Ci è giunta notizia da più di qualcuno – fa sapere Pugliese - che un paio di sere fa in piena Via Variante, zona abbastanza centrale di Mirabella Eclano, un ragazzo di colore passeggiava nervosamente telefonando con addosso solo un accappatoio non esattamente chiuso.” “Indecoroso a dir poco, e pensando che siamo in pieno inverno in effetti c’è da temere per la prossima primavera o estate spettacoli ben più raccapriccianti!”.

“Alcuni cittadini, giustamente preoccupati che le proprie figlie possano in futuro trovarsi di fronte ad un simile spettacolo o peggio, hanno contattato la nostra coordinatrice cittadina, dott.ssa Iapicca, che prontamente si è recata a presentare una formale interrogazione al sindaco del Comune per verificare la situazione”. Pugliese fa sapere che “Dal colloquio è emerso che i migranti che occupano l’immobile in quella zona sono regolari ed anche occupati presso un’azienda di località Santa Caterina, con buona pace peraltro dei vari padri di famiglia che non trovano posto da nessuna parte”.

Pugliese annuncia battaglia anche perché a Mirabella sono in arrivo altri venti migranti. “La situazione è inaccettabile – aggiunge il candidato della Lega - siamo alla sottomissione sia del popolo sia delle stesse istituzioni per la follia di una sinistra che agisce per interessi propri e di terzi in maniera spudorata”. “Come coordinatore provinciale della Lega sono pronto a presentare un esposto alla Prefettura per ogni comune della nostra Provincia in cui si verifichi questa pratica di accoglienza forzata.”

pi.mel.