"Non cediamo alle logiche politiche e alla disinformazione"

La lettera a ottopagine di Luca Carlantuono, di Ariano Irpino, studente in giurisprudenza

Il bicameralismo paritario non è assolutamente superato, senonché aggiogato ulteriormente da procedimenti confusi e complessi...

Ariano Irpino.  

"Viva l'italia, l'Italia liberata, l'Italia del valzer, l'Italia dei caffè. L'Italia derubata e colpita al cuore, viva L'Italia, l'Italia che non muore"

Come tutti sappiamo la nostra benamata costituzione entra in vigore il 1 gennaio 1948, un giorno che non ci è troppo lontano , un giorno che ha segnato la nostra nazione nel profondo del tricolore. La fermezza di abbandonare l'ex ordinamento a stampo militare che sovrastó l'Italia del ventennio fascista (1922-1943) , fu tale e tanta che spinse il popolo italiano il 2 Giugno del 1946 a scegliere la Forma Ordinamentale Repubblicana anziché la forma Monarchica.

Fatta questa piccolissima premessa e forse troppo semplificativa, gli allora padri costituenti nonché Pietro Calamandrei, Benedetto Croce, Pietro Nenni o Sandro Pertini, come possono essere comparati ai promotori della neo riforma costituzionale?

Basterebbe citare Maria Elena Boschi, Verdini, o semplicemente Angelino Alfano per comprendere le differenze dello spessore politico e culturale tra i primi e questi ultimi. Ed ecco che viene ad essere alterata l'essenza del termine "costituzione" nel senso più stretto, ovvero l'esigenza di dare ai cittadini italiani dei principi fondamentali che tutelino l'individuo negli ambiti essenziali dei diritti politici, civili e sociali, con quello di un abito su misura, di una corazza fortificata e finalmente legittimata del terzo governo tecnico, con uno scopo non sociale come deve essere (Mussen), ma prettamente politico come non dovrebbe essere. (Nicht Sollen). Analizzata dunque una piccola parte formale e storica nonché patologica del fenomeno costituzionale , passiamo all'analisi di una parte più sostanziale ove l'efficacia appunto si ripercuoterebbe su un assetto democratico e giuridico della nazione. Dunque, sorvolando la fattispecie in cui le camere che hanno approvato il progetto di riforma costituzionale sono state elette grazie al " Porcellum" dichiarato incostituzionale a causa dell'attribuzione del premio di maggioranza e delle modalità di espressione del voto che non consentiva all'elettore di esprimere una preferenza in favore dei singoli candidati, parimenti abbandonando le polemiche sul quesito referendario che effettivamente non risponde ai presupposti dell'articolo 16 della legge 25 maggio 1970, n.352, bisognerebbe smentire l'erronea convinzione secondo la quale i principi fondamentali della costituzione non verrebbero assolutamente modificati.

L'ipotetico e nuovo articolo 57 enuncia il principio attraverso il quale i nuovi senatori non sono eletti direttamente dai cittadini, ma dai Consigli regionali e delle due province autonome di Trento e Bolzano fra i propri componenti e nella misura uno per ciascuno, tra i sindaci dei Comuni dei rispettivi territori. Dunque viene violato il principio della sovranità popolare, enunciato all'Articolo 1 della nostra costituzione, poiché un'elezione indiretta dei senatori è contrapposta alla funzioni legislative e costituzionali del Senato, le quali avrebbero bisogno invece di una diretta rappresentatività democratica.

La domanda che sorge spontanea è dunque la seguente " quanto le parole destano l'ingegno umano?" Sicuramente le parole ingannevoli, arzigogolate e sintatticamente scorrette dell'articolo 70, non hanno destato una curiosità estrema in coloro i quali prodigano veemente il superamento del Ping-Pong legislativo delle due camere, ma avranno destato l'ingegno dei più impavidi, o comunque di coloro che la riforma l'hanno letta. Il bicameralismo paritario non è assolutamente superato, senonché aggiogato ulteriormente da procedimenti confusi e complessi. Resta infatti la presenza del senato in leggi costituzionali e leggi di revisione costituzionale, o comunque in altre materie ove il senato potrà intervenire ma in tempi ristretti.

Insomma, non possiamo mica affidarci all'ignoto. “Quo usque tandem abutere, Politica, patientia nostra?” Fino a che punto abuserai, o Politica, della nostra pazienza?

Una contraddittorietà di elementi, che non prevede invece argomenti seri ed importanti come il "vincolo di mandato" o un "tetto massimo di pressione fiscale" che nessun governo potrà poi cambiare.

Non cediamo alle logiche politiche, non cediamo alla disinformazione e alla cattiva informazione mediatica.  "Viva l'Italia, l'Italia che non ha paura "

Redazione