Don Gnocchi, il polo riabilitativo si riorganizza

Inalterati i livelli occupazionali nella struttura specialistica di Sant'Angelo dei Lombardi

Sant'Angelo dei Lombardi.  

Nel corso di un convegno dal titolo “Organizzazione per intensità di cura e complessità dell’ambito riabilitativo” è stato presentato un nuovo modello di organizzazione dei reparti e dei posti letto del Polo Specialistico Riabilitativo della Fondazione Don Gnocchi di S. Angelo dei Lombardi. L'appuntamento si è svolto alla presenza, tra gli altri, del Presidente della Fondazione Don Gnocchi, Mons. Angelo Bazzari, del Direttore Sanitario, Mauro Ricca, della Direttrice del Presidio Centro Sud, Simonetta Mosca, l’on. Giuseppe De Mita, il Sindaco di S. Angelo, Rosanna Repole, l’Arcivescovo, Pasquale Cascio.

L’on. De Mita e il Sindaco Repole hanno sottolineato, tra le altre cose, l’importanza della presenza della Fondazione sul territorio, auspicando una sempre più proficua integrazione con le strutture sanitarie pubbliche. Le principali novità riguarderanno la suddivisione per reparti del Polo Riabilitativo: dalla tradizionale suddivisione in unità operative per specialità (riabilitazione neuromotoria, ortopedica, cardio-respiratoria, Gravi Cerebrolesioni Acquisite), si passerà ad un’organizzazione trasversale, per intensità di cura, su 3 diversi livelli. Questa nuova organizzazione, strutturata per aree in base a un fabbisogno assistenziale omogeneo secondo un ordine di complessità, definisce un nuovo modo di concepire il concetto di cura. 

Questo in concreto significa abbandonare un modello che attribuiva alle unità operative spazi e posti letto prefissati e passare ai cosiddetti “letti funzionali”, attraverso l’utilizzo di moduli di ricovero aperti dotati ciascuno di 32 posti letto. Questo consentirà di rispondere in maniera flessibile e personalizzata ai pazienti, graduando l’intensità delle cure e commisurando le risorse (posti letto, assistenza infermieristica, tecnologie), a seconda della necessità o meno di più elevati livelli di complessità clinico-assistenziale.

Il nuovo modello, che entrerà a regime nei prossimi mesi, risponde alla necessità di garantire e se possibile migliorare la qualità delle prestazioni erogate, cercando allo stesso tempo di contenere i costi, a seguito delle limitazioni del tetto di spesa imposte dalle politiche di spending review. Si tratta di un modello non nuovo per la Fondazione Don Gnocchi e già applicato con successo in altre strutture della Fondazione, nel resto d’Italia.

Inoltre, altro elemento di novità, la nuova organizzazione prevede l’introduzione dell'Ufficio Ricoveri che gestirà la procedura di accettazione dei pazienti, attraverso la valutazione delle schede clinico-conoscitive pervenute dai reparti ospedalieri per acuti o dai Medici di Medicina Generale e verificherà l’assegnazione ai diversi livelli di intensità di cura. E’ altresì prevista l’introduzione della figura del Case Manager (medico, infermiere, fisioterapista) che avrà il ruolo di garantire la continuità assistenziale del paziente e ne seguirà il percorso individuale di cura, divenendo responsabile dell’effettiva continuità del percorso stesso. Sarà la figura di riferimento della buona gestione di tutti i processi in corso, accompagnando il paziente nel raggiungimento degli obiettivi terapeutici prefissati. Infine, ma non meno importante, il nuovo assetto organizzativo manterrà inalterati gli attuali livelli occupazionali.

“Oggi abbiamo presentato un progetto per consolidare e rilanciare la presenza della Fondazione Don Gnocchi a S. Angelo dei Lombardi a quasi 10 anni dall’apertura di questo Centro. Vogliamo con forza affermare che ci siamo e vogliamo continuare ad esserci con un impegno ancora maggiore, mettendo in campo il meglio delle nostre risorse fatte di competenze, alte professionalità, bagaglio culturale e sinergie costruttive con tutte le altre realtà della Fondazione, presenti a livello nazionale”. Questo il commento di Simonetta Mosca, Direttrice del Presidio Centro Sud della Fondazione.

Era presente altresì il dott. Claudio Rumiano, Presidente dell’Unità Operativa complessa ASL Avellino che ha dichiarato: “L’ASL di Avellino accoglie con soddisfazione il rinnovo dell’assetto organizzativo interno alla Fondazione, che appare in perfetta sintonia con lo sforzo di innovazione della cultura riabilitativa che si sta proponendo diffusamente negli ospedali e nel territorio: misurare l’allocazione delle risorse sui bisogni espressi dal cittadino servito”.

Nelle sue conclusioni, il Presidente della Fondazione Don Gnocchi, Mons. Angelo Bazzari, ha ricordato il valore della Missione della Fondazione sulla centralità della persona come punto di riferimento dell’agire e avendo sempre una maggiore proiezione sul territorio, in maniera dialogante e collaborativa.

Redazione