Industria Italiana Autobus: Da Flumeri a Roma per lottare ancora

In corso lo sciopero e la manifestazione davanti al Ministero delle Imprese per difendere l'azienda

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Sindacati, sindai e presidente della Provincia con gli operai a Roma chiedono garanzie

Avellino.  

Giornata di mobilitazione, oggi a Roma, promossa da Fim, Fiom, Uilm, Fismic e Uglm. I lavoratori di Industria italiana Autobus chiedono di essere ascoltati sul futuro dell’impresa di Flumeri. Indetto uno sciopero di 8 ore nei due siti di Bologna e di Flumeri con manifestazione a Roma presso il Ministero delle Imprese e del Made in Italy.

Obiettivo: chiedere che la Iia resti in mano pubblica e ottenere garanzie sull'ingresso eventuale di gruppi industriali privati ma afffidabili.

In questo momento sindacati e una delegazione di operai stanno marciando sotto il palazzo del Mit, con loro anche il presidente della provincia Rizieri Buonopane e il sindaco di Grottaminarda Marcantonio Spera.

“Industria italiana Autobus è un’impresa in mano pubblica in virtù delle partecipazioni azionarie di Invitalia e Leonardo”, spiegano i sindacati: “Iia produce beni per la collettività, operando nel settore del trasporto pubblico. I suoi ‘clienti’ sono le amministrazioni locali. Opera in un settore in forte allargamento, a fronte della transizione energetica e ambientale, e anche a fronte degli ingenti investimenti che dovranno essere messi in campo per riqualificare il trasporto pubblico”.

Le cinque organizzazioni ritengono che “la crisi di Industria italiana Autobus è un paradosso di difficile comprensione. Essa scaturisce dall’assenza di una chiara volontà politica di rilanciare l’azienda”.

I sindacati evidenziano che “in questo contesto, se l’assetto societario deve modificarsi prevedendo l’ingresso di nuovi investitori, le condizioni da preservare sono due: lo Stato deve rimanere dentro la compagine societaria come elemento di garanzia e responsabilità; il nuovo (o i nuovi investitoti privati) deve dimostrare solidità patrimoniale e definire un piano industriale serio, concreto, solido e realistico”.

Il rilancio di Iia “non può che passare attraverso la concretizzazione di questi due pilastri. Un rilancio che sia di lunga e stabile prospettiva per i lavoratori, fino a prevedere un allargamento occupazionale, che mantenga l’attività produttiva in entrambi gli stabilimenti di Bologna e Flumeri e che preveda un forte investimento in ricerca e sviluppo”.

I sindacati chiedono da tempo “la riconvocazione del tavolo presso il ministero delle Imprese. Le decisioni non possono essere prese sopra la testa dei lavoratori. Non accetteremo scelte che consideriamo sbagliate. Iia è stata difesa in questi anni dai lavoratori. Ogni scelta dovrà passare attraverso il loro consenso. Tutti devono essere consapevoli di questo. Nel caso di perdurante indifferenza del ministero, ci rivolgeremo direttamente a Palazzo Chigi”.
 

Oggi è la giornata conclusiva di una settimana molto intensa, sul fronte della mobilitazione sul territorio. Il Consiglio provinciale che si è già tenuto davanti ai cancelli dello stabilimento di Flumeri è servito a rinsaldare le file.Forte la denuncia dei segretari delle sigle sindacali presenti tutte alla manifestazione: da tutti, l’appello a fare fronte comune. Tra loro anche Silvia Curcio la “pasionaria” della Irisbus testimone di lunghe battaglie insieme ai compagni di lavoro e di lotta, che ha invitato tutti a non arrendersi.