Il nuovo CDA che sarà designato lunedì dagli azionisti, si ritroverà ad affrontare una situazione molto difficile, complicata da problemi strutturali irrisolti.
Questa società ha sprecato oltre 160 milioni di euro in tre anni e prodotto in media meno di un autobus al giorno con quasi 600 dipendenti tra Bologna e Flumeri.
Numeri da fallimento se non fosse stata sostenuta dallo stato.
Se sono vere le tesi del Governo che ha deciso di bloccare il bancomat, il nuovo Cda dovrà fare miracoli per riavviare la produzione e portarla a regime con l'obiettivo del pareggio dichiarato a 700 autobus l'anno.
In questi tre anni dichiara il Segretario Generale Giuseppe Zaolino siamo stati la voce critica del sistema, denunciando più volte abusi e mala gestione e clientele politiche che hanno condizionato la programmazione produttiva.
Esempio lampante il varo dell'organigramma aziendale a Flumeri dopo tre anni ed in piena crisi con il tentativo di mettere la polvere sotto il tappeto e utilizzando criteri unilaterali e clientelari.
Abbiamo assistito a contrapposizioni nella catena di comando, frutto di guerre personali tra gruppi dirigenti.
Non c'è mai stata un'analisi dei costi per analizzare il costo di un autobus prodotto a Bologna e a Flumeri.
Abbiamo sopportato ingiustizie evidenti come la differenza salariale tra gli operai di Bologna (+ 30%) e Flumeri penalizzata con quasi €400 mensili.
I fatti sono questi bisogna ripartire da qui.
Non sarà facile perché al terzo tentativo di rilancio le cose saranno ancora più difficili.
Il Titanic sta affondando conclude Zaolino, questa è la consapevolezza che molti hanno capito, soprattutto gli operai di Flumeri