L’Unione degli Studenti, in occasione dell’arrivo del ministro dell’istruzione Bianchi e di Confindustria in città, ha constatato in quanto sindacato studentesco la necessità di attivarsi in virtù della questione PCTO e delle problematiche ad esso correlate che, ricordiamo citando negli striscioni Lorenzo e Giuseppe, hanno reso la scuola e quindi il sistema educativo che forma i giovani, qualcosa di cui si può morire.
«Tutto quest’ultimo anno è stato caratterizzato più degli altri dalle vicende legate alla questione pcto e alle sue problematiche, davanti all’arrivo di Bianchi, di un rappresentante di Confindustria e di altre personalità che ancora una volta discutono di come sia possibile portare il lavoro all’interno della scuola non possiamo restare in silenzio - dichiara Anna Boccuti, coordinatrice di UdS Avellino - non si possono definire formazione attività che sfruttano, che permettono il licenziamento di tanti lavoratori e lavoratrici, che mettono in pericolo la vita degli studenti e delle studentesse fino a farli diventare vittime di questo modello di scuola. La morte di Lorenzo e di Giuseppe che abbiamo ripreso a testimonianza del nostro ideale all’interno della nostra striscionata è solo la rappresentazione emblematica di un sistema che non funziona, e che nemmeno davanti a due episodi del genere le istituzioni e la politica nazionale si è soffermata a discutere con la comunità studentesca, quanti altri incidenti dobbiamo avere per essere ascoltati?».
«Se è vero che la nostra scuola non prepara a dovere al mondo esterno, si ponga allora l’obbiettivo di farlo con percorsi formativi al passo con i tempi, con metodi educativi e di insegnamento aggiornati e mediante la predisposizione di fondi da destinare alle strutture e ai laboratori, così da permettere le attività pratiche negli istituti che le necessitano senza bisogno che gli studenti e le studentesse diventino lavoratori non pagati, e mettendo così a rischio non solo il diritto allo studio ma la loro stessa vita - dichiara Alessia Picariello, Responsabile dell’Organizzazione - come Unione degli Studenti rivendichiamo l’introduzione di percorsi di formazione, che vengano scelti dallo studente in base alle sue predisposizioni e che non siano oggetto di valutazione finale, così da non implementare il sistema valutativo di tipo punitivo che vige nel nostro sistema scolastico, e che non occupi le ore pomeridiane per fare in modo che sia possibile conciliare il tempo scolastico con i tempi di vita di tutti e tutte. E’ il momento di una riforma del pcto che guardi alla reale situazione del nostro paese e che parta dall’ascolto della comunità studentesca in qualità di soggetti attivi della scuola»