Nel primo trimestre del 2020 il valore delle esportazioni in provincia di Avellino è stato pari a 347 milioni e 700 mila euro con un lieve incremento rispetto al corrispondente periodo del 2019 dell’1,47% e di circa 5 milioni di euro in valore assoluto. Calano viceversa le importazioni in provincia pari nei primi tre mesi dell’anno a 357 milioni e 410 mila euro con una riduzione di oltre 33 milioni e -8,45% rispetto al primo trimestre dello scorso anno.
Questi in sintesi per la provincia irpina i primi dati divulgati dall’Istat sul commercio estero a livello territoriale dall’inizio dell’emergenza sanitaria, come elaborati dall’ufficio studi della Camera di Commercio che testimoniano una certa tenuta dell’export provinciale rispetto alle temute conseguenze legate alla pandemia e ai riflessi sugli scambi internazionali: ovviamente bisognerà attendere i dati dei successivi periodi per misurare a pieno l’impatto della crisi sanitaria sul volume d’affari delle nostre imprese sui mercati esteri e di conseguenza su tutta l’economia provinciale.
A livello nazionale l’export cala dell’1,87% e si registra una flessione di circa il 2% per tutte le macroaree del nostro paese compreso l’Italia meridionale con la sola eccezione dell’Italia insulare che invece cresce del 7,5%. La Campania, come Avellino, è viceversa in controtendenza rispetto al sud con un incremento medio di oltre il 5%, con le sole province di Caserta e Salerno col segno meno.
L’analisi di dettaglio delle esportazioni della provincia di Avellino per settori economici fa risaltare una eterogeneità di andamento in particolare tra il comparto agroalimentare e le altre filiere produttive.
Infatti l’industria di trasformazione alimentare registra un incremento in soli tre mesi del 2020 di oltre venti milioni di euro e di +26% in termini percentuali: tale crescita è legata in primo luogo all’industria della pasta alimentare e dei farinacei che da sola cresce di quasi 19 milioni di euro pari a +74% rispetto al I trim. 2019; positivi anche i dati della produzione di olio vegetale con un incremento di 1,5 milioni di euro e + 15%; viceversa più in difficoltà l’industria di trasformazione della frutta, con una riduzione di oltre 3 milioni di euro e – 14% in termini relativi e del vino di qualità che nei primi tre mesi dell’anno perde l’8% in valore esportato.
Anche l’agricoltura mostra un andamento molto positivo con un valore esportato che cresce del 70% grazie ad un incremento di 3,5 milioni di euro nei primi tre mesi.
Viceversa una forte penalizzazione sui mercati esteri si registra per il comparto moda (conciario e confezioni) con un calo del 28% ed una riduzione di valore esportato di 5,6 milioni di euro, ed in misura ancora maggiore per tutto il settore metalmeccanico: l’industria dei macchinari nel primo trimestre perde oltre 23 milioni di euro di export e -62% rispetto al I trimestre 2019 mentre il settore dei metalli cala di oltre il 6% a causa di una contrazione di quasi 6 milioni di euro nel periodo esaminato.