"Fantoni investe al nord, chiude la Novolegno. Ora basta"

La rabbia dei sindacati per l'annuncio del nuovo investimento da 25 milioni di euro in Veneto

fantoni investe al nord chiude la novolegno ora basta
Montefredane.  

Il Gruppo Fantoni investe, ma non sulla Novolegno in Irpinia. Assemblea stamane davanti ai cancelli chiusi dello stabilimento. Sindacati riuniti, mentre la rabbia sale dei lavoratori per l’annuncio del gruppo Fantoni di investire 25 milioni al nord, mentre la Novolegno resta chiusa e senza un futuro. Lo scorso mese c’era stat ala messa, officiata dal don Emilio Carbone, per invocare un dialogo nuovo e rinsaldato tra azienda e sindacati, lavoratori e vertici  produttivi perché l’azienda ripartisse e non si scatenasse l’ennesimo terremoto occupazionale nella già martoriata provincia di Avellino. Appelli inutili quelli di politica e istituzioni. Dalle colonne de Il Messaggero l’annuncio della azienda, con il nuovo piano di investimenti, destinati ad altro territorio. Milioni di euro che vanno ad aggiungersi agli ottanta, già spesi sempre e solo al Nord, per puntare sul riciclo del legno, come spiega Giovanni Lo Russo Filca Cisl Avellino. Secondo i sindacati Fantoni avrebbe maturato esperienze e competenze nel comparto di settore, per spostare la produzione altrove. “Siamo indignati - spiegano i sindacati -. Ancora una volta l’Irpinia paga il prezzo altissimo di una crisi che non finisce”. Appello diretto quello di Lo Russo alla politica per l’attuazione di un intervento deciso per salvare stabilimento e lavoratori.

“La politica non può restare muta dinanzi a questo dramma -spiega Lo Russo -. I cittadini sono i lavoratori, non servono proclami inutili ma un serio programma di intervento che si basi sulle proposte di riconversione lanciate”.

Un futuro possibile quello di riconvertire la produzione industriale, secondo il segretario provinciale della Cgil, Franco Fiordellisi, che punta ad attività industriali nuove e compatibili con l’ambiente.

Secondo Fiordellisi il sito di Montefredane rappresenterebbero una buona occasione per industriali illuminati e capaci e politici attenti al futuro del territorio. Dal canto suo Carmine Piemonte della Feneal Uil di Avellino ricorda come ci siano altri 25 milioni al nord. “Al sud si chiude al nord si investe. Si tratta di una scelta diversa. La politica nel Veneto, al Nord è più vicina agli industriali - spiega Piemonte-. A maggio finisce la cassa integrazione e dopo non c’è più niente. Serve un piano, subito. Non resteremo con le mani in mano fino a maggio. Inizia la stagione calda delle proteste”.

“La cassa finisce il 15 maggio. La soluzione possibile in un dramma collettivo in provincia. Fa specie che azienda come Novolegno che lavorava in un settore green lascia sud e investe al nord. Questo ci fa capire quali investitori abbiano lavorato nella nostra terra. La famiglia Fantoni ha dismesso dopo aver avuto tanto da questi 117 lavoratori. Servono condizioni di lavoro oltre Fantoni - spiega Fiordellisi -. Ci potranno essere soluzioni diverse e drastiche. Questo sito non può morire, Si proceda con l’esproprio. Questa zona è appetibile. Una zona di snodo importantissima. Serve ragionamento mirato su Valle del Sabato in generale. Qui può esserci impresa di recupero e riciclo. Un’area così appetibile non può essere svenduta da Fantoni”.