Il Borgo 4.0 in Alta Irpinia sta per diventare realtà. Via libera dalla Regione Campania. Lo dichiara la presidente del consiglio regionale di Palazzo Santa Lucia, Rosa D’Amelio. “E’ davvero una bella notizia che Borgo 4.0 si sperimenterà in Irpinia - spiega D’Amelio -. l’Alta Irpinia sarà protagonista essenziale di un progetto e progresso di eccellenza. Un territorio in cui, per sconfiggere la desertificazione e la cultura per cui tutto è assistenzialismo e lo sviluppo territoriale sempre essere sempre e solo marginale, si cambia marcia e il nostro territorio diventa location e cuore pulsante della sperimentazione nazionale dell’auto elettrica e senza autista. Sono particolarmente felice di questo risultato - conclude D’Amelio -. così si crea lavoro e sviluppo. Giovedì infatti si è concluso definitivamente l’iter amministrativo del progetto Borgo 4.0. Adesso si parta e subito”.
E’ il primo passo per l’allestimento del laboratorio industriale che dovrà disegnare, testare e produrre l’auto del futuro e le strade (intelligenti) che in avvenire sostituiranno quelle attuali. Il progetto Borgo 4.0 in Campania richiede una filiera di conoscenze tecniche, tecnologiche e scientifiche applicabili a questo segmento dell’industria.La Regione punta a valorizzare le innovazioni di smart mobility e a stimolare la domanda di nuova mobilità della Pubblica Amministrazione, coinvolgendo direttamente i Comuni” con “un ruolo attivo nel supporto alle sperimentazioni attraverso la riqualificazione le infrastrutture urbane che dovranno essere rese idonee allo
sviluppo delle nuove tecnologie e dei nuovi modelli di mobilità sostenibile e sicura”. Per realizzare questo programma, la Regione Campania ha stanziato 46 milioni di euro provenenti dal POR FESR 2014/2020 per «supportare le attività di ricerca e sviluppo delle filiere di eccellenza che contribuiranno allo sviluppo della mobilità del futuro, nelle sue molteplici declinazioni ed evoluzioni tecnologiche».E con il via libera della Regione Campania parte il programma di cui da mesi si parla nel Mezzogiorno, con grandi attese da parte della filiera automobilistica nazionale, del mondo accademico regionale, delle Aree Interne della Campania, dove il laboratorio industriale vedrà la luce. Un progetto di ricerca ispirato dalla visione di uno dei protagonisti dell’automotive e dell’industria aeronautica italiana, l’imprenditore Paolo Scudieri, presidente del Gruppo Adler, con sede a Ottaviano e Witten (in Germania), leader globale (secondo nel mondo) nello sviluppo e commercializzazione di componenti di isolamento termico e acustico per il settore automotive, con i suoi 65 stabilimenti in 21 paesi, fornitore dei più importanti marchi nel settore automobilistico mondiale. Riferimento della filiera automobilistica italiana, Scudieri presiede l’Anfia, l’Associazione Nazionale Filiera Industria Automobilistica. Il suo intervento di ieri a Pratola Serra, al tavolo convocato dai sindacati, aveva ancora una volta proiettato nuova luce sul settore dell’automotive, tirano fondante di un passato ormai lontano, ma pronto per una riconversione che saluti per sempre meccanica e i combustibili di origine fossile, per sostituirla con mezzi connessi alle infrastrutture viarie, ai sistemi di controllo e navigazione, a basso impatto ecologico, spinti da energia elettrica generata da batterie e accumulatori in grado di rigenerarsi senza soluzione di continuità.