Ex Irisbus, i sindacati lanciano l'sos al governo. Fiom, Fim, Fismic Uilm e Ugl hanno incontrato il vice prefetto Fico per sollecitare azioni finalizzate alla ripresa dell'attività industriale. Al momento non ci sono garanzie né per la ripresa nè per la cassa integrazione scaduta il 31 dicembre. “La nuova società deve anticipare la cassa integrazione di gennaio – dichiara il segretario Fismic Zaolino – e presentarci un piano industriale capace di supportare anche la nuova cassa integrazione. La pregiudiziale è: basta chiacchiere vogliamo il lavoro”. “Nutro serie perplessità che ci sia un azienda piuttosto parlerei di riassetto societario con un management non ben collegato con la proprietà – gli fa eco Morsa della Fiom – continueremo la nostra battaglia, chi ha in mente spezzatini sul territorio se lo tolga dalla testa”. E intanto per domani i lavoratori hanno proclamato due ore di assemblea all'interno della fabbrica di Flumeri nonostante l'azienda abbia minacciato azioni legali nei confronti di chi invita gli operai a entrare nello stabilimento, in questo momento off-limits per motivi di sicurezza. “L'azienda non ci spaventa, e neanche queste minacce – chiosa la “pasionaria” di Valle Ufita Silvia Curcio – i lavoratori sono incazzati neri perchè è irrispettoso non avere un confronto ne con il governo né con l'azienda. Per avere la cassa integrazione è l'azienda che dovrebbe presentare un piano al Ministero del Lavoro ma di tutto questo non ne abbiamo traccia”
Ex Irisbus, sos al Governo. E gli operai sfidano l'azienda
Domani due ore di assemblea nella fabbrica chiusa. La proprietà; "Ne risponderanno in tribunale"
Avellino.