«Leggiamo sui giornali dell’iniziativa del governo per 450mila assunzioni nel pubblico impiego. È l'idea da noi lanciata due anni fa. Ci auguriamo che si vada avanti assumendo come modello il lavoro avviato dalla Regione Campania in questi mesi ». A dichiararlo è il presidente della Regione Campania Vincenzo De Luca che sfida il governo Cinque stelle sul terreno del lavoro.
Negli ultimi giorni si è parlato di un massiccio piano di reclutamento tramite concorso pubblico, la proposta è stata avanzata dal ministro della pubblica amministrazione, Giulia Buongiorno. Un tema caro al governatore campano, da lui lanciato a più riprese, a partire dal 2016 quando già con il governo Renzi parlava di un piano lavoro per il Sud con l’assunzione di 200mila giovani. Alle rivendicazioni di oggi Forza Italia risponde con scetticismo. Assunzioni in massa, «fanno a gara a chi la spara più grossa», ha detto il responsabile per il sud degli azzurri, Severino Nappi.
Ma la provocazione di De Luca non si ferma al lavoro. Il vero terreno di scontro con il governo nazionale era e resta la sanità.
La verifica dell’operato regionale in tema di sanità ha sortito un controverso risultato. Da una parte i conti di cui il ministero ha certificato il buon andamento. La Campania infatti ha chiuso il consuntivo 2017 con un avanzo di 7 milioni, rispettando il limite previsto in riferimento alle risorse incassate dal Servizio sanitario nazionale.Dall'altra l'eterna grana dei livelli di assistenza sui quali la Campania resta drammaticamente indietro.
De Luca però insiste e precisa. «Di fronte ai risultati straordinari che abbiamo ottenuto è in atto una campagna di diffamazione e mistificazione per cercare di offuscarli. Niente di nuovo - chiosa il governatore - i fatti parleranno da soli».
La Regione intanto ha chiesto di nuovo la fuoriuscita dal commissariamento. Ma per il ministro del Movimento non ci sono ancora le condizioni per tornare a un regime ordinario.