C'è il consiglio comunale ma nessuno lo sa. Polemica ad Avella

Cacace contesta la scarsa pubblicizzazione dell'assise e pone il caso delluso delle auto comunali

Avella.  

C'è il consiglio comunale ma il sindaco e la sua maggioranza non informano i cittadini mediante pubblica affissione. Succede ad Avella dove l'opposizione consiliare contesta duramente l'atteggiamento di chi governa il paese. «Come accade da un bel po’ di tempo a questa parte, il sindaco Biancardi e tutta la sua squadra, preferiscono non affiggere per il paese alcun manifesto per invitare la cittadinanza ad ascoltare e prendere parte all’assemblea comunale. Evidentemente il sindaco preferisce nascondere la sua scarsa indole al confronto con l’opposizione evitando di mostrare alla cittadinanza il suo “rossore” e “spaesamento” al cospetto delle tematiche più incombenti che flagellano il paese e che lui e la sua squadra, incuranti nel rendereconto all’elettorato, non percepiscono».

Nel manifesto a firma di Chiara Cacace che campeggia sulle cantonate cittadine, l'opposizione pone in evidenza il caso dell'utilizzo dei mezzi comunali. «Lo stato di confusione che regna nell’amministrazione comunale è palese quando, tra l’imbarazzo generale accade che il funzionario responsabile, a seguito di nostra richiesta, ci scrive che ad Avella nel parco automezzi non esistono fogli di marcia, mentre il suo tuttologo lo smentisce impropriamente in seno al consiglio comunale. I cittadini di Avella sappiano che il Comune spende circa 12 mila euro al mese per 12 autoveicoli in dotazione al suddetto parco, ma non conosciamo, tutti noi, quanto consuma ognuno di essi al giorno, o meglio quando sono in circolazione. Chi utilizza questi mezzi? Quanti chilometri vengono percorsi? Come canta Enrico Ruggeri, è mistero».