"Solofra Viva", l'Associazione Culturale, di utilità sociale, senza finalità di lucro muove i suoi primi passi. Domenica 9 ottobre in Piazza Umberto I alle ore 11,00 l'inaugurazione della sede sociale. " 'Solofra viva' in queste poche parole c'è tutto il significato della nostra, nuova, associazione. In questo preciso momento storico dobbiamo prendere in mano l'evoluzione del nostro futuro, del nostro territorio, di un nuovo modo di far politica che parta necessariamente dalle esigenze, delle idee ed i problemi delle persone nel loro vivere quotidiano. Un nuovo modo di far politica che ascolti le voci e non imponga le scelte dall'alto. Il nostro movimento ha come obiettivo principe quello di cambiare la mentalità di una città che sembra spegnersi ogni giorno di più, ha come obiettivo quello di creare una nuova classe dirigente preparata e concreta, formata di persone capaci e serie per poter far rivivere questo territorio, negli ultimi anni male amministrato e spesso saccheggiato. Occorre ricucire il tessuto sociale, oggi dilaniato da divisioni troppo spesso legate a personalismi piuttosto che a reali posizioni contrapposte, il che ha portato all'unico risultato di non riuscire a incidere sulle scelte strategiche per, nel e del nostro territorio (Green Economy, Piano Regolatore, Scuola, Lavoro, Turismo, etc.). L'Associazione ha l’obiettivo di diventare per le istituzioni interlocutore privilegiato, con il quale confrontarsi per le scelte strategiche, per le decisioni, per gli studi e le analisi di ogni provvedimento che incida sulla vita dei nostri cittadini".
"Promuovere un laboratorio permanente di ricerca e azione per osservare e valutare i bisogni delle famiglie del territorio (welfare, istruzione, lavoro) e progettare e realizzare proposte per dare ad essi risposte efficaci ed efficienti. Una guida che non prescinda mai dalla trasparenza delle decisioni, delle azioni e delle scelte, che sia fondata su un modello stringente di democrazia partecipata e di progettazione collettiva. Solofra ha bisogno soprattutto di coraggio e di voglia di ricominciare. Una città che negli ultimi anni ha subito, purtroppo passivamente, il disastro ambientale e produttivo, un disastro nel mondo dell’urbanistica e dell’edilizia. Un disastro amministrativo, con continui errori tecnici e procedurali figli di una palese superficialità e soprattutto di una mancanza di programmazione. Purtroppo ciò che ha pesato di più in questi anni è stato il silenzio. Il silenzio che ha il sapore della rassegnazione e che le future generazioni non meritano! E’ diventato ormai indispensabile adottare un netto cambio di rotta rispetto a quanto visto sinora e non occorre aspettare il salvatore, non occorre nascondersi dietro il “tanto sono tutti uguali”. Diventa essenziale iniziare a cambiare mentalità, cambiare marcia. Per riuscirci dobbiamo dare tutti un contributo, dal più giovane al meno giovane, dal più al meno interessato. Occorre la politica, ma non quella della mera gestione del potere e degli interessi personali, quella con la P maiuscola, quella della gente, occorre ora più che mai partecipazione alla vita di questa città. Occorre ritagliarsi spazio nella frenetica vita, anche 5 minuti al giorno, per interessarsi della propria città, della comunità in cui si vive, agendo e operando con coscienza e legalità, gettando le basi per ritornare agli albori di un tempo, rispolverando quella mentalità creativa e operativa che nei secoli ha sempre contraddistinto questa città".
Redazione