E' stato un incontro dai toni anche accesi quello che si è tenuto in Prefettura sull'emergenza tetracloroetilene nell'area montorese. Un caso scoppiato un anno e mezzo fa ma rispetto al quale ancora non si intravedono soluzioni. Ed il timore è che con l'arrivo dei mesi caldi la cittadinanza si possa trovare a dover fare i conti con una carenza idrica che già nei mesi scorsi ha provocato forti malumori. Da qui dunque la "linea dura" sposata dal Comune di Montoro ed Alto Calore nei confronti della Regione Campania. A palazzo S. Lucia ma anche anche all'Istituto superiore della sanità, pure presente al tavolo, è stato chiesto di effettuare le analisi delle acque sui pozzi di Chiusa e S. Eustachio per contenere l'emergenza idrica. C'è la necessità che la Regione autorizzi tutta la procedura affinché si possa intervenire con controlli giornalieri. A questo si aggiungono le ipotesi di espurgo pozzi e di rimessa in funzione di quelli che hanno valori di tetacloroetilene non preoccupanti. Il piano di caratterizzazione regionale e l'acquedotto di surrogazione sono i due step necessari a medio e lungo termine.
Giuseppe Aufiero