Rientra ma non proprio la bufera al Comune di Forino. Il sindaco Pasquale Nunziata dopo un momento di tentennamento, aveva rassegnato le dimissioni, ma questa mattina ha fatto un passo indietro ed è pronto a continuaere con il suo lavoro amministrativo. Ma se c'è il sindaco che rientra, un passo indietro lo fa il vicesindaco Anna Riccardi che questa mattina ha salutato la Giunta e il sindaco, rassegnando le dimissioni.
Riccardi ha spiegato in una lettera le ragioni del suo fine mandato.
«Caro sindaco, con questa lettera concludo a malincuore il mio mandato di assessore e vicesindaco del Comune di Forino. Tante volte in questi due e anni e mezzo ho pensato a come si sarebbe evoluta - e poi conclusa - questa esperienza straordinaria che ha segnato in maniera indelebile la mia vita sul piano umano, civile e sociale e mai avrei immaginato che sarebbe stata tanto breve.
Purtroppo, però, tutte le cose ciclicamente hanno un inizio e una fine. E non tutto è prevedibile. Lascio con tanti cari ricordi, senza rimpianti e, soprattutto, per una giusta causa: la mia Famiglia. Grazie Sindaco per la piena e incondizionata fiducia che mi ha consentito di svolgere all’interno del nostro Comune il ruolo di Assessore e Vicesindaco.
Andando a ritroso nel tempo mi rivedo durante la campagna elettorale, rivivo l’entusiasmo di quei giorni, la voglia di fare, di dare, di cambiare. Ho creduto profondamente nel nostro gruppo, e ho avuto tanta speranza e tanti sogni.
In questi anni ho lavorato duramente per essere all’altezza del compito e adempiere con onore ai miei Doveri. Non è stato sempre facile, non solo per la mia poca esperienza ma anche per l’attuale momento storico e i mille ostacoli burocratici. Ho “assaporato” in pieno il concetto di responsabilità, ho conosciuto l’onestà, la lealtà e il suo contrario e i mille volti dell’essere umano. Per qualcuno sono anche stata prepotente, arrogante, presuntuosa ma io – molto serenamente – non mi identifico in tali definizioni, consapevole che, spesso, essere sé stessi, avere il coraggio di difendere le proprie opinioni, essere determinato, può rappresentare agli occhi di qualcuno un grande limite, anziché una risorsa.
Avrei voluto davvero continuare a combattere in prima persona per la crescita sociale, culturale e civile di questo paese ma come ha affermato anche Papa Francesco “la realtà viene prima di ogni buona idea”. Non ho realizzato grandi opere ma credo di aver umilmente servito questo territorio nelle piccole cose quotidiane, non ho strumentalizzato sentimenti e valori e di certo non ho perseguito fini personalistici, mantenendo fede ai doveri di imparzialità e di intangibilità, propri del mio mandato. Credo di aver contribuito, con l’esempio, a diffondere i valori irrinunciabili dell’uguaglianza, della solidarietà e del rispetto delle persone e delle cose, mirando alla costruzione di una società e di una coscienza civile orientata alla giustizia e alla libertà (dai pregiudizi, innanzitutto!) .
Tante cose ho fatto, tante altre restano certamente da fare. In alcune situazioni avrei potuto agire diversamente, in altre ancora avrei certamente fatto meglio a non agire affatto. Per le cose positive sento il dovere morale di ringraziare, valorizzandone il sostegno e la collaborazione, chi lealmente mi ha camminato accanto, fermamente convinta che i successi solitari non hanno mai lo stesso sapore di quelli condivisi e, anzi, non sono neppure successi.
Per le cose negative ne rispondo personalmente, evitando scuse di comodo e assumendomi - come sempre – tutte le relative responsabilità. Degli errori me ne scuso ma ho sempre agito in buona fede.
Nel “day after” di questa esperienza tanto magnifica quanto impegnativa sento, inoltre, forte il dovere di rivolgere un affettuoso ringraziamento ai miei elettori e ai dipendenti comunali. Ai primi rinnovo la mia gratitudine per avermi permesso, attraverso il loro sostegno, di raggiungere un importante successo elettorale. E la mia soddisfazione aumenta se considero che tutte le preferenze che ho avuto sono voti di stima, amicizia e affetto a dimostrazione che essere persone oneste e semplici riesce ancora a pagare! A loro dedico ogni successo del mio operato, precisando che questo mio gesto non è una resa egoistica ma un atto di responsabilità dovuto alla comunità. Amministrare è un impegno ricco di stimoli che va affrontato con un continuo e incommensurabile spirito di servizio, purtroppo incompatibile con questo momento della mia vita. La mia disponibilità a farmi da parte deve rappresentare per tutti una conferma della mia coerenza e della mia serietà. In questi giorni sono state tante le dimostrazioni di affetto che ho ricevuto ma anche tante le critiche. A chi mi ha ingiustamente criticata attribuendomi le accuse più vili e ignominiose che si potessero imputare alla persona e all’istituzione che sinora ho rappresentato, rispondo - non senza amarezza – che i due anni appena trascorsi - in cui totale è stata la mia abnegazione - dimostrano ciò che nessuno sterile chiacchiericcio potrà mai mettere in discussione. Nonostante tutto, sono convinta di aver onorato al meglio la fiducia che mi è stata data.
Ai dipendenti comunali che hanno lavorato a vario titolo al mio fianco esprimo tutta la mia riconoscenza e il mio affetto, soprattutto per l’impegno, la dedizione e la grande umiltà con cui quotidianamente si dedicano alle loro mansioni. Porterò regolarmente a termine il mio mandato da Consigliere comunale. Da domani rimetterò insieme tutte le mie energie e continuerò, seppure in un’altra veste, a dare un incondizionato contributo a questo mio paese, che amo profondamente.
Alla nuova giunta auguro di tutto cuore di proseguire al meglio in questa “missione” e di essere sempre un valido punto di rifermento per la comunità. Io sarò sempre e comunque una di voi.
Concludo, caro Sindaco, citando una frase di Indira Ghandi che mi ha fatto ripensare a molte delle nostre conversazioni: “Penso che una volta la leadership significasse imporsi; oggi è possedere le qualità necessarie per meritare la stima degli altri”».