Strategie di sviluppo, chiuso il quarto incontro

L'appuntamento promosso dal Gal Irpinia e dal Gal Ufita

Fontanarosa.  

Si è concluso il quarto incontro organizzato dal Gal Irpinia e dal Gal Ufita per la definizione della strategia di sviluppo da candidare al bando previsto dalla Misura 19 del PSR 22014-2020. Questa volta padrone di casa è stato Flavio Petroccione, sindaco del Comune di Fontanarosa che ha aperto il convegno e introdotto gli interventi di Franco Archidiacono, Presidente Gal Ufita, Giovanni Maria Chieffo, Presidente Gal Irpinia, Antonio Tranfaglia, CIA Taurasi, e Salvatore Loffreda, Direttore Coldiretti Campania. Petroccione ha fin da subito espresso la volontà di partecipare attivamente alle strategie da definire con il Gal: «Questo bando mette insieme pubblico e privato: uno sviluppo sostenibile che accompagna la vocazione dell'Irpinia e delle aree interne. Capire e partecipare alla definizione delle strategie di sviluppo e di finanziamento spesso complicate è importante. Gli interventi che vorremmo candidare per il Comune di Fontanarosa sono: il completamento del restauro del carro, riuscire a fare questo ultimo passo sarebbe un grande risultato. Restauro grotta della Madonna annessa al santuario e del mulino ad acqua della contrada logge. Valorizzare così il centro storico, il museo, la pietra locale, il vino, l'olio. L'idea si fonda sull'uso innovativo delle risorse disponibili: borgo diffuso. Ognuno per la propria parte deve essere pronto a contribuire».

Il Gal Irpinia ha presentato cos'è la Misura 19.  L'ingegnere Nicola Giordano ha dato le prime istruzioni sulla seconda fase: «Ci stiamo avviando ad una fase di consultazione del territorio. Il distretto rurale è un'attività di pianificazione, i gal, le aree vaste, le unioni di comuni sono gli strumenti. Vogliamo realizzare una struttura fissa che sia da supporto in fase organizzativa. Realizzare una banca progetti da utilizzare quando avremo la possibilità di candidare questo territorio a qualcosa di più grande». Antonio Tranfaglia Direttore CIA provinciale di Avellino: «Questi incontri danno la possibilità alla parte politica, alle associazioni, agli imprenditori di dialogare. Negli ultimi 15 anni si sono fatti molti passi in avanti: aziende piccole e medie che si sono preparate a fare ricettività. Però abbiamo ancora molto da fare, noi associazioni non abbiamo tenuto alta l'attenzione sui piccoli imprenditori. Questa progettualità riesce a mettere tutti insieme e questo vuol dire partire dal basso. Per quanto riguarda i nostri prodotti non dobbiamo inventarci nulla: il mondo del commercio corre e per le piccole aziende seguire questo trend non è semplice. Dobbiamo conservare le nostre tradizioni e la parte politica deve supporto e promuovere le nostre azioni».

Salvatore Loffreda, presidente Coldiretti Campania: «Abbiamo idee chiare su quello che vogliamo fare qui; insieme alla ProLoco. Abbiamo assunto degli impegni nei confronti della Fiera di Santa Lucia.
Nonostante in Irpinia abbiamo il vino e l'olio come eccellenze del territorio, ancora non abbiamo un premio che faccia promozione. Ogni comune può trovare un suo spazio ma bisogna lavorare di concerto per raccontare il territorio. Territorio come vetrina dell'agroalimentare della provincia». È intervenuto anche il Sindaco Mirabella, Francescantonio Capone: «Distretto rurale delle acque ricorda quanto sia prezioso questo elemento. La prima sfida è quella di rendere funzionali i nostri fiumi per sviluppare un'agricoltura di qualità. Le opportunità ci sono per cogliere nuove sfide. Ci vogliono progetti chiari e che raggruppano più comuni. Bisogna costruire aggregazione, tocca a noi sindaci, spogliarci del campanile per costruire aree, altrimenti possiamo avere piccoli progetti che non hanno ritorni significativi per le comunità. Dobbiamo resistere alla desertificazione e queste iniziative sono necessarie».
 Pino Forgione, Sindaco di Paternopoli: «Abbiamo un'agricoltura sviluppata, quello che manca è qualcuno che ci dia una mano per rendere questa terra un prodotto da offrire». Vanni Chieffo, Presidente GAL Irpinia: «Il terremoto ha distrutto il territorio e anche quella classe politica ha portato uno stravolgimento dell'organizzazione della ricchezza proiettata ad un'industrializzazione spinta. Fu una grossa intuizione per quanto riguarda le infrastrutture create sul territorio. L'errore è stato forse quello di non riempire di contenuti quelle strutture. Grazie all'Europa il territorio è stato ridisegnato, siamo la provincia con il più alto numero di prodotti classificati, in 20 anni si è fatto tantissimo. Il GAL ai sindaci non chiede nulla per l'adesione, al contrario dà costruendo progetti di riqualificazione del territorio, della storia del vissuto».

Redazione