Bianchino: "La bonifica della Solofrana non è più rinviabile"

Il primo cittadino di Montoro chiede ad Asl ed Arpac di intervenire a tutela della salute pubblica

Montoro.  

Cromo totale, berillio, benzo(a)pirene. Sono queste le sostanze rinvenute dall’Arpac con i campionamenti effettuati sui terreni che sono stati interessati dall’esondazione dell ‘Solofrana’ dello scorso settembre. Il sindaco Bianchino ha emesso una ordinanza che viene la coltivazione per derrate alimentari. “Si è trattata, spiega, di un’ordinanza necessaria dovuta e sopratutto di tutela di carattere cautelare perchè l’atto successivo è quello della caratterizzazione di questi terreni. Ecco perchè abbiamo chiesto all’Asl di effettuare gli accertamenti di sua competenza e poi all’Arpac di effettuare un piano di caratterizzazione per quanto riguarda tutte le aree contigue l’asta della ‘Solofrana’ perchè addiveniamo finalmente ad avere una conoscenza reale”. “Il danno c’è o c’è stato, dobbiamo ritenere in riferimento alla presenza di queste sostanze ed all’utilizzo di questi fondi contaminati da queste sostanze. il vero problema però è, e resta, la bonifica di questo territorio”. “Peraltro, continua Bianchino, io voglio ricordare che nella stessa ordinanza che è stata emessa trovate una mia richiesta che risale al mese di luglio, assai prima quindi dell’esondazione di settembre, ho indirizzato una nota ben precisa all’Arpac chiedendo l’analisi dei terreni”. “Lo voglio ribadire: ci occorre avere una mappatura chiara del nostro territorio che è bellissimo, che ha delle qualità e delle risorse di eccellenza ma che non può in alcun modo essere contaminato da situazioni che impediscono la fruibilità di queste nostre bellezze”.

Bianchino però difende il territorio: “in quest’area ci sono standard di vivibilità elevatissimi. Altra cosa è il carico industriale e la questione della ‘Solofrana’. Il caso del tetracloroetilene sicuramente poteva essere seguito da tempo in riferimento proprio al distretto industriale e dell’attività della concia. E poi c’è il problema della ‘Solofrana’ che doveva destare più attenzione. Noi abbiamo realizzato un sistema fognario di eccellenza, abbiamo ridotto il carico inquinante sul territorio, non ci sono sversamenti civili nel torrente esistono scarichi che vanno sicramente debellati e da un pò di tempo però stiamo anche verificando che la situazione è migliorata il che significa che queste azioni costituiscono un deterrente efficace”.

Su un punto il primo cittadino di Montoro è chiaro: “Non dobbiamo in alcun modo pensare che il nostro fiore all’occhiello, ovverosia l’agricoltura, debba essere considerato inficiato. Io con quel provvedimento mi riferisco unicamente alla fascia di terreni contigue alla ‘Solofrana’. Tutte le altre aree sono di produzione di eccellenza. Le fasce contigue alla ‘Solofrana’ non hanno contenuto produttivo e sono quelle già coperte dai fanghi del torrente.?Per queste zone del territorio il comune è intenzionato a continuare a tenerle fuori da un contesto produttivo ed allo stesso tempo dobbiamo insistere con tutti gli enti sovracomunali, cosa che già stiamo facendo, affinchè questa benedetta azione di bonifica del territorio prenda finalmente il via. Io adesso non voglio mettere in connessione problemi delle vasche di laminazione, il problema della ‘Solofrana’, il problema depurazione ma è evidente che le tre cose stanno necessariamente insieme e non possiamo disgiungere il problema dell’aria”.

E rispetto al tetracloroetilene: “Noi siamo fermi e non capisco per quale motivo a causa di un rimpallo di responsabilità tra la Regione ed il soggetto gestore. Noi vogliamo conoscere lo stato delle acque per la parte a monte. Come comune abbiamo già convenuto di poter utilizzare i pozzi del consorzio di bonifica, esami permettendo.”

 

Giuseppe Aufiero