Il comune di Montoro si è lasciato alle spalle una nuova sospensione della fornitura idrica. L’ennesima. La polemica politica sulla gestione dell’emergenza idrica, però, non accenna a perdere d’intensità. Il consigliere comunale Raffaele Citro ha messo nel mirino il sindaco Bianchino: “Se il Sindaco Bianchino non fosse stato un burocrate, ma un rinomato farmacista, avrebbe, senza dubbio, utilizzato il vetriolo per neutralizzare coloro che hanno della democrazia un concetto completamente diverso.
Democrazia e libertà di pensiero, concetti che animano ed accomunano me e la stragrande maggioranza dei cittadini Montoresi. Non valgono più le parole nobili e le intenzioni dichiarate, quando la pratica quotidiana è un insulto alla democrazia”. “Si continua a fare riferimento a ‘contatti’ con l'Alto Calore e la Prefettura, si accusa chi ha amministrato prima, ma mai è stata data una risposta al sottoscritto che chiedeva e chiede che l'Amministrazione si faccia portavoce di un incontro pubblico, aperto alla cittadinanza con i vertici dell'Alto Calore, della Prefettura e dell'ARPAC. Ai Montoresi i vertici di palazzo non interessano più, vogliamo una Montoro democraticamente aperta alla cittadinanza”.
Pronta la replica dei gruppi consiliari di maggioranza Montoro Democratica, Insieme per Montoro, e Montoro Bene Comune: “Per dieci lunghi anni si è completamente ignorato il gravissimo problema dell’inquinamento ambientale non muovendo un solo dito per un territorio che già nel lontano 2007 mostrava i segni di una cronica sofferenza ed iniziava ad avere contezza con analisi fisico-chimiche e dati scientifici dell’incubo al quale andava incontro, tristemente, manifestatosi nel gennaio del 2014 con la presenza di tetracloroetilene nelle falde acquifere, quando alla guida del nascente Comune di Montoro vi era il commissario dott. Pino Bruno, e non l’amministrazione del sindaco Bianchino, come qualche novello imbonitore ha tentato di far passare in modo più maldestro che malevolo.
E’ proprio vero, quando ci si incammina verso il crinale del tramonto è facile perdere la bussola ed il giusto discernimento, ma quando tutto questo capita ad un giovane in erba della politica montorese, come il consigliere Citro, allora vuol dire che il senso della misura è davvero colmo”. “Caro avvocato a difesa dell’indifendibile, le chiediamo di chiedere il conto prima ancora che a questa Amministrazione comunale ai suoi referenti politici sul perché e sul per come questo territorio nel non lontano 2012 dei 220 milioni di euro stanziati per la bonifica del Sarno, e non per le tristemente famose vasche di laminazione, dalla Comunità europea e dalla Regione Campania, non ha intravisto nemmeno l’ombra di un centesimo.
E come mai il suo capogruppo, ex ed attuale consigliere provinciale, in tutti questi anni non è riuscito a portare avanti neppure il facile e più volte sbandierato progetto di monitoraggio ambientale della Solofrana?” “Quasi tutti gli ex-amministratori, che ora siedono tra le fila dell’attuale minoranza, nel 2004 alla Commissione parlamentare di inchiesta sull’inquinamento del Sarno dichiararono che la Solofrana era un tranquillo ruscello di montagna che irrorava la fertile Valle dell’Irno.
Ma stia tranquillo egregio consigliere Citro a tutte queste problematiche ed emergenze, in appena sette mesi, ha già messo una mano il nostro Sindaco, il cittadino Mario Bianchino, che è stato, se non l’artefice, colui che più di ogni altro in tutti questi anni di appassionata, ma anche travagliata, storia civile, politica, ed amministrativa, delle nostre comunità, ha creduto nella Montoro Unita, una realtà dalla quale nessuno può più prescindere e con la quale ognuno di noi deve fare i propri conti e bilanci personali”.