Prima uscita pubblica di Chiara Cacace, dopo l'ufficializzazione della sua candidatura a sindaco di Avella. La coordinatrice del Partito Democratico, in un manifesto, si appella al senso di responsabilità dei suoi concittadini. «Il nostro sarà un programma che deve consentire al paese di essere a misura di giovane ed anziano, di bambino ed adulto. Si terrà conto della vivacità e della dinamicità scaturita da iniziative sociali e culturali di questi anni, ma nello stesso tempo ciò dovrà essere accostato all’attenzione per le esigenze di ognuno di noi. Da incontri ed iniziative di questi giorni - continua la Cacace - è venuto fuori che la casa comunale non deve essere un “palazzo del potere” staccato dalla popolazione: l’amministrazione di un Paese deve essere fatta dai cittadini stessi. La politica deve essere intesa come un servizio, come la ricerca del bene comune, deve significare in poche parole, amministrare per gli altri e non per se stessi. Daremo vita ad una comunicazione semplice ed onesta con i cittadini, senza la creazione di barriere di incomunicabilità e incomprensione».
«Amministrare un Comune - aggiunge la sfidante del sindaco uscente Domenico Biancardi - deve essere prima di tutto un dovere civico e morale, piuttosto che un privilegio di pochi. E' per questo motivo che, insieme a donne ed uomini del nostro amato paese, abbiamo scelto di dedicare parte della nostra vita, con rispetto ed umiltà, all’amministrazione della Casa Comunale. Andremo avanti senza fermarci, convinti di essere nel giusto, convinti di riuscire a garantire quel principio di uguaglianza e trasparenza necessario nella società di oggi, convinti di operare esclusivamente per la realizzazione del bene comune del nostro paese».
Redazione