Lo sportello antiviolenza dove le donne parlano alle donne

Presentato a Marzano di Nola il nuovo progetto del Piano Sociale di Zona A6

Marzano di Nola.  

Non il solito convegno dove i relatori fanno a gara a chi sciorina i dati più precisi e recenti. Ma un vero e proprio dibattito, aperto e costruttivo, nel corso del quale oltre a presentare le attività del nascente sportello antiviolenza nel Vallo Lauro, sono stati anche illustrati, in maniera chiara e diretta, i comportamenti che dovrebbero rappresentare per l’universo femminile il campanello d’allarme di un possibile abuso. Donne, esperte e professioniste, che parlavano ad altre donne, giovani e studentesse. E’ stato tutto questo “No alla violenza, sì alle viole”, l’incontro tenutosi questa mattina presso la Biblioteca comunale di Marzano di Nola. Due ore intense di ragionamenti e approfondimenti sulla tematica femminile senza scadere nell’ovvietà della solita celebrazione dell’8 marzo.

L’incontro è servito, innanzitutto, a presentare l’avvio delle attività dello sportello antiviolenza, un progetto del Piano Sociale di Zona A6 che si sdoppia. Dopo l’inaugurazione del punto di ascolto a Mugnano del Cardinale, ecco quello di Marzano. «Un servizio che sarà di tutti e per tutti i comuni del Vallo», ha tenuto a precisare il sindaco di casa, il dottor Trifone Greco. Gli danno ragione le dottoresse Enza Cozzolino e Loredana Meo, rispettivamente presidente dell’associazione Codice Famiglia (che gestirà l’attuazione del piano) e coordinatrice del progetto: «Partiamo da qui per creare una rete istituzionale attraverso la quale contiamo di esportare i punti di ascolto in altri centri d’aggregazione, ad esempio le scuole e le Asl».

Propositi che trovano l’immediata benedizione degli altri ospiti presenti in sala o al tavolo dei relatori: la dirigente dell’Isis Lauro-Baianese, Marina Petrucci; la dirigente dell’Istituto Comprensivo “Pecorelli” di Pago Vallo Lauro, Florisa Siniscalchi; la dirigente del distretto sanitario di Baiano, Elisabetta Granata. Donne che dirigono enti pubblici tra sacrifici e responsabilità, emblema concreto dell’emancipazione femminile, disposte a sposare il progetto consentendo all’associazione Codice Famiglia di entrare tra le aule e i consultori per farsi conoscere e per far conoscere il proprio staff multidisciplinare composto da donne, da professioniste serie, discrete e preparate: sociologhe, assistenti sociali, avvocati, psicologhe. Un team altamente formato e qualificato, accomunato da un solo obiettivo: scardinare il muro dell’omertà, convincere le vittime di violenza domestica a non aver paura dell’aguzzino di turno e a denunciare gli abusi. Poiché, come ha ben affermato la dottoressa Licia Nocerino, vice presidente dell’associazione “Noi Polizia”, «uno schiaffo non è un semplice schiaffo, bensì il sintomo di un problema più grande che potrebbe presto palesarsi sotto forma di aggressioni ben più violente». 

 

Rocco Fatibene