Cinque anni per riaprire cinquanta metri di strada

Accade a Contrada. La denuncia dei Giovani Democratici

Contrada.  

Uno scarica barile che va avanti da cinque anni ed una strada che non si riesce a riaprire. Accade a Contrada. "Sono circa cinque anni che il paese vive una situazione tra l’assurdo ed il ridicolo. Causa, lo scarica barile tra Istituzioni, Comune, Provincia. Protagonista, 50 metri di strada che collegano Contrada alla sua frazione “Ospedale”, chiusa dal settembre 2011". E' quanto affermano in una nota i Giovani Democratici di Contrada. "Tale tratto, - proseguono - è stato chiuso e riaperto, nel corso di questi anni, svariate volte, per essere definitivamente richiuso otto mesi fa. La prima chiusura, fu dovuta ad un brutto incidente che portò ad un autista della “Sita” all’amputazione di un arto. Ora, richiudere una strada dopo tre anni e mezzo dalla sua riapertura, non ha senso. Sarebbe stato, forse, più opportuno, dopo l’incidente, far eseguire da esperti, uno studio sul manto stradale, renderlo di nuovo percorribile e poi, intraprendere tutte le procedure legali e risarcitorie del caso, evitando così gravi disagi. Disagi, che si evidenziano ogni giorno, tra cittadini e forestieri, dove mezzi pubblici e di soccorso, si ritrovano in estrema difficoltà, transitando su percorsi alternativi stretti o particolarmente ripidi. Per non parlare di quelle poche attività che sono state costrette ad abbassare la serranda o a trasferirsi. In tutto ciò, le Istituzioni sono scomparse o meglio si sono attivate nello svolgere la loro attività sportiva preferita: “lo scarica barile”. Infatti, sia il Comune, sia la Provincia, hanno dichiarato che la strada non è di loro proprietà e di conseguenza responsabilità. La domanda sorge spontanea. Dopo cinque anni, a chi bisogna chiedere di chi siano questi 50 metri di strada? Ma soprattutto, quando terminerà questa vergognosa chiusura, riapertura e richiusura stradale? Quanti altri anni ancora la frazione “Ospedale” dovrà vivere in isolamento e tra quanto tempo, i cittadini, riavranno ciò che gli è dovuto?".

Redazione