Mobilità a Quindici, il sindaco: «Sindacati sempre assenti»

Rubinaccio invita la triplice a collaborare: «Meno antagonismi, noi rischiamo la pelle»

Quindici.  

«Dov'erano i sindacati quando al Comune di Quindici sono stati assunti nuovi lavoratori a 9 e 12 ore? Perché all'epoca non hanno organizzato i picchetti sotto il Municipio? Dovevano vigilare prima e non intralciare chi oggi, tra mille sacrifici e mettendo a rischio la propria incolumità, opera nella trasparenza per far quadrare i conti dell'Ente». Il sindaco Eduardo Rubinaccio replica a muso duro sulla questione della pianta organica. Si prevedono 6 dipendenti in mobilità e 3 pre-pensionamenti. A meno che non vi siano ulteriori tagli imposti dal Ministero dell'Interno. Ad ogni modo, Rubinaccio ha mal digerito le accuse di scarsa collaborazione piovutegli addosso dalla triplice irpina e, per tale ragione, contrattacca. «Perché negli anni scorsi, dinanzi il proliferare del precariato, sono rimasti in silenzio? Avrebbero dovuto vigilare allora, impedendo che al Comune si creasse il buco finanziario con il quale oggi dobbiamo fare i conti», dichiara Rubinaccio. «Non demordo, vado avanti per la mia strada - aggiunge il sindaco - Non è facile, a Quindici, mettere mano alla mobilità. Noi dimostriamo ogni giorno di avere coraggio, anche di fronte agli attentati che subiamo. Non mettere mano alla pianta organica significa creare, solo per il personale, altri 400mila euro di debiti all'anno. E poi, mi chiedo, il Comune come può far funzionare la macchina amministrativa con dipendenti a 12 ore?». Poi, da parte del primo cittadino quindicese, l'apertura al dialogo: «Invito i sindacati a collaborare. Il popolo di Quindici e i lavoratori hanno bisogno di calma e pace, non di antagonismi e primi attori. Da parte mia, il massimo impegno, soprattutto a far sì che chi andrà in mobilità possa trovare altra occupazione».

 

Rocco Fatibene