Lo hanno scritto a chiare lettere nel manifesto da lutto: “I figli ringraziano la burocrazia italiana che ha fatto in modo di poter celebrare il rito funebre a distanza di 6 mesi per un semplice riscontro del Dna.” Uno sfogo comprensibile, quello dei familiari di Michele D’Apice, l’82enne ritrovato cadavere in un suo fondo per cause naturali a Montecalvo Irpino e abbandonato successivamente in una cella frigorifera nell’obitorio dell’ospedale Frangipane in attesa del riscontro dei Ris e delle decisioni della magistratura. Si conclude così la triste con tanta rabbia ed amarezza storia di Michele. Nel Convento di Sant’Antonio oggi pomeriggio è giunta finalmente la salma dell’uomo per la celebrazione del rito funebre.
Gianni Vigoroso