Villanova ricorda Conte, il magistrato morto di malagiustizia

Domani, alle 17, nella chiesa di Santa Maria Assunta

Villanova del Battista.  

Associazione a delinquere, traffico di stupefacenti, falso e peculato. Era l’estate del 2003 quando Mario Conte, napoletano di nascita, irpino di origini familiari, in magistratura dal 1978, pubblico ministero a Bergamo per lunghi anni, e dal 1992 al 1996 applicato presso la Direzione Distrettuale Antimafia di Palermo, riceve un inquietante e inatteso avviso di garanzia. “C’era scritto davvero traffico di stupefacenti? Sono un narcos? Il mio lavoro di pm si era improvvisamente trasformato in attività criminale?”. Così Mario Conte descrive nel suo libro denuncia il suo stato d’animo di quei momenti. “E se fossi tu l’imputato?. Storia di un magistrato in attesa di giustizia” (Guerini e Associati Editore) è stata la sua ultima battaglia prima della sua scomparsa, avvenuta lo scorso 2 Ottobre nell’ospedale Papa Giovanni XXIII di Bergamo dopo una straziante battaglia con un mieloma multiplo diagnosticatogli nel 2006. Domani alle ore 17 nella Chiesa di Santa Maria Assunta di Villanova del Battista, il ricordo del paese di origine dopo i funerali svoltisi lunedì scorso a Bergamo.

 

redazione