Gentile: Il Comune di Avella nel mirino della Corte dei Conti

Per il consigliere di minoranza ha ragione il revisore: «Ombre sulla reale situazione finanziaria»

Avella.  

«Ma quale Ente parsimonioso! Il Comune di Avella è nel mirino della Corte dei Conti». A rivelarlo ad Ottopagine è il consigliere di minoranza Stefano Gentile, che invita la cittadinanza a non farsi ingannare dalle dichiarazioni ottimistiche di sindaco ed assessori.

«La situazione economico-finanziaria del Comune di Avella è stata resa nota a tutti nel corso dell’ultimo consiglio comunale, quello convocato per l’approvazione del bilancio. In aula – spiega il consigliere Gentile – abbiamo avuto finalmente l’opportunità di leggere le carte, in particolare la relazione del revisore del conti che ha fornito un parere positivo riservandosi però di accertare alcune situazioni. Nella sua relazione il revisore, con estrema chiarezza, sostiene che numerose sue richieste di accertamento e verifica, inoltrate agli uffici competenti, non hanno avuto risposta. Da qui, una lunga sfilza di appunti al bilancio e la rinnovata richiesta di delucidazioni ai responsabili dei servizi».

Ma c’è dell’altro. Il consigliere Gentile rivela anche quanto affermato dalla segretaria comunale. «La dottoressa, senza mezzi termini, ha dichiarato in aula che il Comune di Avella è attenzionato dalla Corte dei Conti. Il che sta a significare, a mio modo di vedere, come da un momento all’altro vi possano essere una serie di controlli dai quali potrebbe scaturire l’inverosibile». Ma è anche vero, aggiungiamo noi, che potrebbe accadere il contrario, e cioè che la Corte dei Conti, se davvero dovesse intervenire, attesti la regolarità della situazione contabile dell’Ente.

Infine, da parte di Gentile critiche anche al programma triennale delle opere pubbliche, che prevede investimenti per un ammontare complessivo di circa 45 milioni di euro. «Abbiamo votato contro – conclude il consigliere comunale – perché i fondi ricevuti e già spesi sono relativi a lavori fatti male, per i quali bisognerà nuovamente intervenire».

 

Rocco Fatibene