ACM Lauro, Tapinassi chiede il conto per i 13 anni in società

L'amministratore unico della municipalizzata pretende 9500 euro: «Il minimo per un'azienda sanata»

Lauro.  

Anche nel 2015 l’ACM di Lauro chiude il suo bilancio in attivo. Anzi, per evitare un eccessivo utile che comporterebbe un incremento delle imposte, l’amministratore unico Gino Tapinassi e il sindaco Antonio Bossone, di concerto, hanno deciso di investire le risorse entro il 31 dicembre per il potenziamento delle strutture tecniche e logistiche della società, per iniziative pubbliche e benefiche in favore della cittadinanza lauretana e per un’eventuale erogazione di un premio di produttività ai dipendenti della municipalizzata.

Indennità che l’amministratore unico Tapinassi propone anche per sé stesso: per i 13 anni di responsabilità societaria a vario titolo (presidenza CdA, amministratore unico, commissario straordinario liquidatore, ora nuovamente amministratore unico) il funzionario romano ha chiesto al Comune di Lauro la liquidazione di 9500 euro. Naturalmente, al netto delle ritenute di legge.

«Una cifra – spiega Tapinassi – assai inferiore a quanto spetterebbe allo stesso per questo lungo periodo di 13 anni di ininterrotte responsabilità». Bossone ha accettato. Non solo, il sindaco di Lauro ha accordato all’amministratore unico dell’ACM perfino un premio di rendimento per il risultato ottenuto. Chissà cosa ne penserà l’opposizione consiliare che ha sempre visto la municipalizzata, alla quale sono affidati i servizi di spazzamento delle strade e manutenzione del verde pubblico, come un “carrozzone politico”. 

 

Rocco Fatibene