Grottaminarda: visitatori campani promuovono il castello d'Aquino

L'affascinante storia della struttura medievale irpina con i passaggi dei diversi feudatari

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La visita ha riguardato i vari ambienti e terrazzamenti con una vista mozzafiato sul Macchio e sulla Valle Ufita

Grottaminarda.  

Quanti sanno che le Torri del Castello d'Aquino in origine erano tutte a pianta quadrata ma poi per ragioni difensive furono rese cilindriche? Quanti sanno che in una delle sale che oggi ospitano il Caffè Letterario vi sorgeva uno dei Conventi dell'Annunziata? E quanti sanno che l'atrio interno in realtà era completamente chiuso e vi sorgevano le cucine di Palazzo Buonopane? Ed ancora quanti sanno che al di sotto di dove oggi sorgono i Giardini pensili nel passato vi erano ambienti abitati?

Questi sono solo alcuni dei segreti che le stratificazioni storico-architettoniche celano nel Castello di Grottaminarda e nell'annesso Palazzo Buonopane e che nel corso di una conferenza e successiva vista, Raffaele Masiello, responsabile scientifico della Proloco Grottaminarda Aps, ha svelato nell'ambito del primo ciclo di incontri "I segreti di Grotta" a cura proprio della Proloco Grottaminarda Aps, iniziativa inserita nel cartellone di eventi "Incontriamoci con la Cultura" promosso dal Comune di Grottaminarda.

A dare un saluto di benvenuto ai numerosi visitatori arrivati da Napoli, Capri, Avellino ed anche della stessa Grottaminarda, il presidente della Proloco Alfonso Cappuccio ed il consigliere Comunale Michele Spinapolice.

Affascinante la storia che ruota intorno al castello medievale con i passaggi dei diversi feudatari, dai Senseverino - de Cripta (XIIsec-1200) ai D'Aquino (-1528), per passare per i Loffredo (1553-1592) i Cosso o Coscia (1592-1623), i Pescara (1623-1627), i Cornea (1627-ante 1649), i Posta (1698-1649) quando Grottaminarda fu anche Ducato e per finire con i Coscia (1729-1806) fino ad arrivare ai giorni nostri con la cessione del maniero da parte della Famiglia Buonopane al Comune.

La visita ha riguardato i vari ambienti e terrazzamenti con una vista mozzafiato sul Macchio e sulla Valle Ufita nonostante la foschia della giornata, ed in particolare il Museo Antiquarium intitolato proprio a Filippo Buonopane ed il Donjon elemento in assoluto più antico del complesso architettonico.