"Rifacimento della copertura a causa di una serie di lacune evidenti e degli intonaci esterni, campanile completamente revisionato, modificata all'interno l'intera area presbiteriale al fine di favorive la preghiera e l'intimità con Dio, sostituzione del pavimento e rifatto per intero dell'altare, l'ambone e la sede." Si presenta così ad Ariano Irpino, il nuovo Santuario di San Liberatore, riaperto dopo una meticolosa opera di restauro. Ad annunciare i vari interventi effettuato è stato come sempre in maniera puntuale e chiara don Luigi De Paola direttore ufficio beni culturali ecclesiastici della diocesi di Ariano Irpino - Lacedonia.
Lacrime e commozione all'arrivo della statua del Santo in processione. Ad attenderla insieme ai tanti fedeli il sindaco Enrico Franza. Un bagno di folla a tal punto che il Santuario non ce l'ha fatta a contenere i tanti fedeli accorsi non solo dalla contrada dedicata al santo. Ha presieduto la solenne concelebrazione in vescovo Sergio Melillo, accolto con gioia dal giovane parroco don Vincenzo Losanno. Ad animare la liturgia è stato il coro parrocchiale.
La tradizione secolare lo presenta come Vescovo e Martire, le testimonianze storiche ed artistiche, attestano quanto sia radicato il culto del Santo nella vita quotidiana dei fedeli.
“San Liberatore scrisse Padre Bargellini, è uno di quei santi martiri di cui è più agevole tracciare la storia e la geografia della devozione, che non la storia della vita e della morte.” Il santo è raffigurato in abili pontificali vescovili con la mano destra in atto di benedire e nella sinistra il pastorale e il libro della sacra scrittura.
Una preghiera è stata dedicata al Santo, dall’ex vescovo di Ariano - Lacedonia Giovanni D’alise: “O San Liberatore, tu che hai dato la vita per portare il Vangelo, sostieni lo sforzo di questa tua chiesa pellegrina in terra irpina. Ottieni speranza, sapienza e coraggio a Vescovo e ai sacerdoti, fede e profezia al tutto il popolo di Dio.”