"Gentile Presidente, nello scegliere la Festa del Fagiolo Quarantino come esempio di cattivo uso dei fondi di coesione ha commesso un errore, probabilmente perché informata non adeguatamente dai suoi consiglieri. Le suonerà strano, ma è stato anche grazie alla valorizzazione di questo nostro prodotto di eccellenza se la nostra Comunità ha avuto la possibilità di crescere anche in termini di sviluppo e di occupazione e di diventare, in termini di presenze turistiche, una delle realtà più gettonate delle aree interne della Campania."
E' quanto scrive il Sindaco di Volturara Irpinia, Marino Sarno, in una lettera indirizzata al Presidente del Consiglio dei Ministri, Giorgia Meloni.
"In 10 anni - spiega Sarno - il fagiolo quarantino, da prodotto della nostra terra del tutto sconosciuto, è diventato, anche grazie all'evento che lei ha citato, un presidio slow food apprezzato per le sue particolari caratteristiche, non solo dalle massaie, ma anche e soprattutto da vari chef, anche tra i più rinomati, che lo hanno via via inserito nei loro percorsi di degustazione.
Grazie all'aumento della domanda, il suo valore è passato da 3 a 12 euro al chilo, inducendo anche qualche giovane a rientrare dal Nord, dove era emigrato, per dare vita ad una propria azienda di coltivazione e distribuzione del prodotto."
"La promozione del fagiolo quarantino ha innescato, inoltre, un meccanismo virtuoso che - aggiunge il Sindaco - ha consentito alla nostra bellissima Piana del Dragone di essere meglio conosciuta, portando qui tantissime persone desiderose di trascorrere giorni di relax.
In ragione di questa presenza, ci siamo dotati delle prime vie ferrate e di arrampicata riconosciute in Campania, di strutture sportive e di aree attrezzate che oggi sono frequentate da centinaia di persone. Che a loro volta, con la loro presenza, tengono in piedi ristoranti, agriturismi, attività casearie e le attività commerciali. Tutte realtà che, altrimenti, sarebbero state costrette a chiudere i battenti, mentre oggi assicurano un futuro per le nuove generazioni, impedendo che emigrino al Nord o all'estero. Oggi Volturara Irpina, anche grazie a quei fondi di coesione, è una realtà modello che, nonostante le tante difficoltà delle aree interne, riesce nel piccolo miracolo di non scomparire e di garantire qui e non altrove un futuro ai propri figli.
"Per garantire meglio un futuro ai nostri giovani e rendere ancora più attrattiva la nostra realtà, con tutti i benefici in termini di crescita economica che ne conseguono, vorremmo - prosegue Sarno - che il Governo e la Regione Campania finanziassero il nostro progetto esecutivo per la realizzazione di un ponte tibetano, che, studi alla mano, determinerebbe un incremento significativo delle presenze turistiche, sottraendo definitivamente la nostra comunità dal rischio spopolamento.
"Ci venga a trovare, signora presidente. Affinché si possa rendere conto di quella che è la nostra realtà e per visionare il nostro nuovo progetto. Venga magari in occasione della festa del fagiolo quarantino – presidio Slow Food, che si tiene nel secondo e terzo fine settimana di settembre, insieme al Presidente De Luca, per confrontarci insieme, serenamente e pacatamente, su come un adeguato utilizzo dei Fondi di Coesione può concretamente assicurare la crescita economica di una Comunità", chiude Sarno.