Sant'Angelo dei Lombardi e la sua Cattedrale: una messa per le ferite del sisma

La celebrazione liturgica nel 24esimo anniversario della riapertura dopo i danni del terremoto

sant angelo dei lombardi e la sua cattedrale una messa per le ferite del sisma
Sant'Angelo dei Lombardi.  

Ieri 20 novembre  alle ore 18:00 a Sant’Angelo dei Lombardi, nella Cattedrale dedicata a S. Antonino Martire, si è  tenuta presieduta da S.E.Mons. Pasquale Cascio, Arcivescovo e con il Parroco don Piero Fulchini, Mons. Tarcisio Gambalonga con circa 20 sacerdoti della Diocesi, presenti alcuni diaconi, seminaristi e ministranti, tra i canti del Coro Diocesano, una  Concelebrazione Eucaristica.

La solenne Concelebrazione  si è  tenuta in occasione della ricorrenza del XXIV anniversario  della riapertura al culto della Chiesa  dopo i gravi danni subiti in occasione del terremoto  del 23/11/1980.

L'Arcivescovo,  aveva invitato i parroci e sacerdoti  all'azione liturgica con spirito  di condivisione solidale diocesana.

"Quindi una significativa ricorrenza, vissuta dalla nostra diocesi. Nella "tanto celebrata" Cattedrale,  tanti fedeli prevalentemente  dei paesi della Diocesi, non tantissimi  di Sant'Angelo. 

Non tutti ricordano che, su grande pressione popolare, gli Ordinari diocesani dell’epoca gli Arcivescovi Mons. Salvatore Nunnari e prima ancora Mons. Milano,   con forte determinazione spinsero la Sovrintendenza ai Beni Culturali, le imprese appaltatrici, a concludere i lavori nel più breve tempo possibile, onde poter aprire al culto l’amata Cattedrale, la casa dei cattolici di Sant’Angelo dei Lombardi e di tutta la Diocesi, correva l'anno 1999.La Pro Loco, come sempre, anche su queste tematiche,  fece la sua parte: per anni aveva sollecitato una discussione attenta, serrata, sul futuro e sui tempi della ricostruzione del Centro Storico e della Cattedrale. Proprio perchè i tempi si stavano allungando, troppo. La chiesa madre, la Cattedrale era ormai chiusa da quasi vent’anni, mortificando le speranze e favorendo il disorientamento nelle persone. Il 21 novembre 1999, in forma solenne, con il parroco Mons. Armando Venezia, il Vescovo Mons. Salvatore Nunnari, i vescovi, Mons. Mario Milano e Mons. Antonio Nuzzi, alla presenza del Nunzio Apostolico Cardinal Cordero di Montezemolo, vescovi di tutta la Campania, sacerdoti, cittadini, fedeli, tra lo scampanio a festa di campane, cuori palpitanti di emozione, tra forti ricordi di volti, persone e storie, dopo diciannove anni dal sisma, venne riaperta  la porta della Cattedrale di Sant’Angelo dei Lombardi. La Cattedrale  venne riconsacrata,  su determinazione del Papa Giovanni Paolo II. 

Così, le porte della Chiesa, chiuse da Don Bruno Mariani e Don Michele Di Milia, insieme ad altri fedeli, al termine delle prove dei canti di Natale  e della messa serale di domenica 23 novembre 1980, si riaprirono di nuovo al mondo ed alle  nuove speranze, per l’intera comunità. 

Ancora oggi, tra le navate della chiesa, sembra riecheggiare la voce di Don Bruno, che con le ragazze del coro cantava…”è nato piccino piccino, il dolce Celeste Bambino….oppure.. Resta con noi la sera…” Sembra di sentire il vociare di bimbi, mai fatti grandi,  la cui esistenza è finita la sera del terremoto, e così ogni qual volta entri nella Cattedrale, si affollano nella mente i ricordi, i volti e le storie, i sorrisi e le speranze di un tempo, non solo passato, ma distrutto, violentato dal terremoto. 

Così afferma il presidente della Pro Loco “Qualche imperfezione tecnica, stucchi e cornici storti, qualche esagerata “pulitura”, dal sapore e rigidità “talebana”, della Chiesa, la eliminazione di  altarini devozionali ed i pochi residui barocchi, una non pregevole tinteggiatura, un non efficiente  riscaldamento, un brutto campanile, perfezionato, se non proprio recuperato ad una maggiore dignità  solo recentemente, la scalinata esterna, il sagrato, mal ricomposta, ancora oggi è  causa di cadute ed incidenti,  furono subito notati, statue e busti lignei ma ritornati. Ma al momento perdonati, per la gioia della tanto agognata riapertura della chiesa.Per anni poi, in splendida solitudine, con denunce ed esposti, con raccolte di firme e tantissimi articoli, -noi della Pro Loco- abbiamo tenuto vivo il dibattito sul “terribile campanile” regalatoci, dalla disattenzione complice di alcuni e dall’ignavia di altri, volendo essere benevoli, dalla superficialità di quanti preposti. A distanza di anni, per la pregevole iniziativa di privati,  finalmente si è  proceduto al recupero del Campanile, anche se non proprio nella forma originale ed in linea con il complesso del centro storico. “-conclude il presidente della Pro Loco-“ Molti lavori sarebbero necessari, dal tetto, ormai cadente, alla pulizia della facciata, sistemazione del portone principale, una nuova e decorosa tinteggiatura, una migliore qualificazione della Cripta, il recupero ed inserimento di opere significative della memoria collettiva: statue, putti, quadri e tele, marmi ed altari sparsi,  di cui si rischia di perderne  traccia. Infine, una adeguata illuminazione esterna, una sistemazione della vegetazione per una maggiore e migliore visibilità di tutto il complesso.Forse un maggiore controllo sulla qualità  degli interventi, sul materiale usato sarebbe opportuno"

Quanche giorno dopo il sisma, io ero entrato tra le macerie nella Cattedrale, su invito del Parroco Mons. Venezia, fatta pulizia di pietre e calcinacci  dell'altare, aprii il Tabernacolo per  prelevare la Pisside contenente  le particole (ostie) consacrate da don Bruno  e consegnai poi il tutto tra le mani di  Don Armando  impaurito che mi aspettava fuori. 

In occasione  della riapertura al culto della Cattedrale, sulle scale del sagrato, venni chiamato  da don Armando  e da Mons. Nunnari  Arcivescovo, mi misero tra le mani la stessa Pisside che avevo salvato 20 anni prima  e fui invitato a riportarla dentro, in Chiesa, li dove l'avevo prelevata 20 anni prima. Forte e travolgente  fu l'emozione. " Così il presidente Tony Lucido.