Quindici, Fondazione San Lauro sfrattata: «Faremo ricorso»

L'associazione dovrà lasciare la storica sede di Piazza Municipio e apre la polemica con il sindac

Quindici.  

La Fondazione San Lauro sfrattata dalla sua storica sede in Piazza Municipio. Una notizia che arriva proprio nel giorno della manifestazione annuale dell'associazione che premia il 5 settembre tutti i diplomati e laureati di Quindici. La motivazione ufficiale alla base del provvedimento assunto dal sindaco Eduardo Rubinaccio è contenuta in un atto monocratico del 3 settembre scorso all'interno del quale si accenna soltanto all'utilizzo dei locali per altre finalità pubbliche. Ma in paese c'è già chi vocifera di una nuova e diversa assegnazione dei locali,  due vani ed accessori, che dovrebbe andare alla Pro Loco. Almeno così pare, precisando che al momento non ci sono atti ufficiali nè conferme da parte dell'Amministrazione Comunale. 

Intanto, monta la polemica. Il presidente della Fondazione San Lauro, il preside Flaviano Santaniello, non riesce a farsene una ragione. «Abbiamo appreso la notiza dalla gente - spiega   - Non c'è ancora arrivata alcuna comunicazione ufficiale anche se sull'albo pretorio del Comune il provvedimento è stato pubblicato. Dopo le elezioni avevamo il sentore che qualcosa fosse cambiato. Qualche amministratore ha cominciato a chiederci se avessimo un contratto di fitto».

Poi, un'ulteriore conferma, ovvero il mancato sovvenzionamento della manifestazione da parte del Comune di Quindici. «Il sindaco ci ha comunicato qualche giorno prima che non c'erano fondi per le borse di studio. Nella sua lettera asseriva inoltre che, se pure ci fossero state le risorse, non ce le avrebbe concesse poichè non avevamo prodotto la domanda di contributo a tempo debito. Ma per la cultura di un paese non dovrebbero esserci scadenze». 

Santaniello e i soci della Fondazione promettono però battaglia. «Ci affideremo ad un legale per capire se il sindaco può o meno sfrattarci. Se la ragione sarà dalla sua parte, prenderemo le nostre cose e andremo via. In caso contrario, resisteremo».

 

Rocco Fatibene