Don Antonio, il parroco irpino missionario in Africa: "Aiutarli è un dovere"

La missione in Africa: ponte prezioso per sostenere lo sviluppo del Burundi

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Chiusano San Domenico.  

E' un ponte prezioso che avvicina l'Irpinia all'Africa, quello costruito dal parroco di Chiusano San Domenico, Don Antonio Romano, che si trova in Burundi per donare sorrisi, gioia e per trasmettere la passione per il Lupo. "Anche quest'anno siamo arrivati con il nostro carico di doni per queste popolazioni. Abbiamo consegnato anche palloni e materiale sportivo, perchè lo sport aggrega e aiuta lo sviluppo sociale delle comunità - spiega emozionato al telefono Don Antonio, parroco del piccolo comune, in provincia di Avellino". Tra le altre cose don Antonio e gli altri volontari ci hanno tenuto a portare anche una bandiera della squadra del cuore, l'Avellino Calcio. "Una iniziativa che rinsalda il nostro gemellaggio e rafforza i nostri ponti, fatti di amore e forza, tra Irpinia e Africa - racconta il parroco di Chiusano". 

La missione in Africa

Per don Antonio Romano lo slogan “aiutiamoli a casa loro” non ha connotazioni politiche, ma è la soluzione. Don Antonio è tornato nel Burundi, uno dei paesi più poveri dell’Africa, per la quinta volta in dieci anni. Il parroco di Chiusano San Domenico lavora con gli altri volotari della sua associazione, per costruire una scuola in un piccolo villaggio nella regione del Burundi. Ogni giorno il gruppo di volontari è impegnato in numerose attività di sostegno dei bambini e per lo sviluppo del territorio.

Sono gia 13 i giorni di viaggio affrontati in questo torrido agosto tra i villaggi, con la tappa in quello di Rutundwe gemellato con la parrocchia chiusanese da 10 anni. “Vorrei che ogni parrocchia irpina, ma anche le  istituzioni laiche, riuscissero a creare un gemellaggio con le istituzioni burundesi” , racconta don Antonio al telefono.

La solidarietà, lo sport che aggrega

La solidarietà, la carità cristiana applicata davvero, davanti ad una miseria senza fine. “La storia di questi bambini è straziante, non hanno un’infanzia e probabilmente non avranno neanche un futuro senza il nostro aiuto e l’aiuto della nostra associazione. Quest’anno – racconta – abbiamo organizzato per i più piccoli i Jeux sans frontières regalando loro magliette sponsorizzate, divise nei colori dei 5 continenti. Erano sessanta bambini per quattro giorni, una forza della natura”,

Gemellaggi e adozioni a distanza sono la soluzione

Gemellaggi, adozioni a distanza, formazione professionale, sono queste alcune delle azioni messe in campo dai volontari: “Queste popolazioni vanno aiutate e sostenute. Le nostre missioni provano a portare formazione e sorrisi, per rendere possibile un futuro per tutti questi bambini meravigliosi. Siamo appena tornati nella capitale, dopo una lunga escursione nel profondo Sud del Burundi. Abbiamo incontrato cento bambini. Abbiamo giocato danzato e cantato e consegnato materiale didattico, ma anche abbigliamento scarpe . La nostra associaizone è nata tre anni fa. Dieci anni fa, venni per la prima volta in questo continente. Il mio obietitvo è quello di creare sempre più gemellaggi, che sostengano solide reti di aiuto a distanza".