Ariano, attraverso la fidapa rende omaggio ad Anna Paduano,donna straordinaria, intelligente, allegra, ironica e altruista, dedicandole un concorso di poesie in vernacolo.
I suoi scritti rappresentano un modo di essere, scrivere in vernacolo non è semplice perché il dialetto è vita, contatto, immediatezza. Racconti che ti portano alle radici della nostra esistenza e a scoprire un modo antico è sempre vero sul dolore e le gioie.
"Anna - affema Sara Sebastiano - ha interpretato tutto questo nelle sue commedie teatrali e nelle altre forme testuali nella sua scrittura. Anna ci ricorda le nostre radici ci fa riflettere sul fatto che non bisogna prendersi sul serio. Infatti, la sostanza di tutta la sua esistenza, anche nelle relazioni umane e amicali, è anche un messaggio educativo sta nella semplicità e nella accettazione pensosa di fronte ad ogni difficoltà."
La Fidapa vuole ricordare questa figura di donna, semplice ma non provinciale. attraverso le sue parole in vernacolo.
Giovanna De Maio scrittrice, poetessa e amica di Anna Paduano scrive di lei: "E' stata fino ad oggi l’unica donna di Ariano che ha operato una vera rivoluzione di genere, con la scrittura di testi teatrali in vernacolo e la loro realizzazione scenica. Altri amanti della recitazione avevano costituito delle compagnie e messo in scena opere in vernacolo ed in lingua italiana, ma Anna, in quanto donna, ha superato l’ostacolo del pregiudizio e della discriminazione con grande naturalezza e senza prendersi troppo sul serio. La sua natura allegra e la sensibilità nei confronti del dolore, della miseria e delle piccole gioie, pur presenti nella quotidianità della popolazione contadina degli anni cinquanta, assieme al gusto della comicità ed anche ad una sottile ironia, le hanno ispirato la scrittura di molti testi significativi."
Il merito di Anna Paduano, nel panorama culturale di Ariano e di tutto il territorio circostante, è stato quello di riprendere una tradizione iniziata con una compagnia teatrale nei primi decenni del secolo scorso, poi continuata dal grande Tonino La Vita e di ridare vivacità a questa tradizione molto apprezzata dagli arianesi, soprattutto nel genere comico.
"L’operazione linguistica che Anna ha realizzato costituisce il fatto più significativo, in quanto ha riportato in vita parole e modi di dire in parte dimenticati se non proprio sconosciuti alle nuove generazioni, omologate nella lingua ufficiale e con pochissimi riferimenti ad un eloquio che era esso stesso la rappresentazione di un mondo e di piccole storie che fanno parte della grande storia. Una comicità tutta giocata sull’uso di termini arcaici, sui fraintendimenti, sulle abitudini e sulla cultura patriarcale, sicuramente più marcata rispetto ad oggi.
Rendiamo omaggio a questa donna, già socia della Fidapa, che ci ha fatto ridere a crepapelle. E non c’è prezzo, in questo tempo, per l’allegria, soprattutto in questi ultimi anni di prove e di drammi."
Sara Sebastino ha evidenziato che questa prima edizione del concorso in vernacolo dedicata ad Anna Paduano si ispira ad un’arianese “doc”, socia Fidapa e amica per sempre, alla donna che il giornalista Gianni Vigoroso ha definito “la regina del sorriso”.