Diritti, luoghi, opportunità, percorsi per una comunità resiliente. È quanto intende costruire il progetto nazionale delle Acli Aps denominato “Piazze del Popolo” diffuso in 18 regioni d’Italia e cofinanziato dal Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali. Le Acli Avellino Aps, in partenariato con CTA e NeXt, e con la collaborazione e il co-finanziamento del Patronato Acli, riportano dunque l’attenzione sulle periferie e sulla loro resilienza.
Luogo d’intervento il quartiere periferico di Contrada Alvanite ad Atripalda. È qui che sabato mattina è stato presentato il progetto nel corso di una conferenza stampa presso la chiesa di San Pio. Al tavolo dei relatori, il presidente delle Acli Avellino Alfredo Cucciniello, la vicepresidente e responsabile della progettazione Acli Mariangela Perito, l’animatore di comunità del progetto Andrea Famiglietti e il parroco di Sant’Ippolisto Martire di Atripalda Don Fabio Mauriello.
Tra i presenti, oltre a stampa, cittadini e associazioni, anche i tre candidati atripaldesi, il sindaco Geppino Spagnuolo, l’avvocato Paolo Spagnuolo e la dottoressa Nunzia Battista.
«Vogliamo restituire dignità ai luoghi e far riscoprire il senso della cittadinanza attiva - spiega il presidente Alfredo Cucciniello -, e lo faremo attraverso un'azione incisiva, con alcuni laboratori sui quali impegneremo giovani e meno giovani abitanti del luogo. Avremo un laboratorio di fotografia e anche un laboratorio turistico. Ci occuperemo anche di riciclo e di recupero dei materiali con l’aiuto del Maestro Carmine Tranchese. Doneremo testi pregiati, a partire da quelli preziosamente donati dal dottore Carmine Cioppa - presente e autore di un appassionato intervento -. Il nostro intento è tenere insieme tutte le persone che abbiamo incontrato questa mattina».
«Questo progetto è nato prima della pandemia e lo spirito che ci ha guidato era quello di fortificare il senso di appartenenza delle persone - aggiunge la responsabile della progettazione Acli Mariangela Perito - dopo un’accurata analisi del territorio abbiamo scelto Alvanite. Speriamo che questo luogo possa sviluppare un attrattiva socio-culturale per tutta la comunità di riferimento. Lavoriamo a qualcosa che ha l'ambizione di essere permanente, immaginando che chi vive in Piazza Umberto I possa dire “oggi salgo ad Alvanite”, e non più solo il contrario».
«La parola che deve unirci e spingerci è ‘solidarietà’ - spiega Andrea Famiglietti -, operando tutti insieme per far crescere la comunità. Non siamo dei missionari venuti a portare la nuova novella, finché non lavoriamo insieme con istituzioni, popolazioni, associazioni non otterremo un cambiamento. I laboratori puntano a generare, dentro e fuori dalla comunità del quartiere, tranquillità e sicurezza, in forma solidale e circolare. L’obiettivo ambizioso. Non abbiamo dialogato tante volte, questo può essere il momento giusto».
«Nonostante la neutralità del progetto, qui si fa politica comunque - sottolinea Don Fabio Mauriello, salutando e augurando buona fortuna ai candidati a sindaco presenti -. La neutralità dell'iniziativa è per me fondamentale, da sette anni in questa comunità sono cresciuto anche io insieme a voi. Per l’amore che ho per questa porzione di comunità, dissi subito che avremmo dovuto operare qui con le “Piazze del Popolo”. La parrocchia è già centro di doposcuola, spero ci sia la buona volontà della cittadinanza a partecipare attivamente».